«Manolas e James Rodriguez? Noi stiamo giocando su più tavoli perché vogliamo capire quello che è più giusto per il Napoli. Dobbiamo approfondire con Ancelotti che tipo di gioco fare, perché si deve formare una squadra capace di giocare in modi diversi perché gli avversari non sempre ti permettono di giocare in un solo modo, anche se meraviglioso come quello che ha fatto Sarri. Se dobbiamo fare qualche passo in più, possiamo farlo e stiamo vedendo in quale direzione andare. Tutti mi dicono chi prendere, sul web o sulla mia rete mi arrivano suggerimenti e io li ringrazio ma se uno accontentasse tutti dovrebbe fare un centinaio di squadre. Ma questo è divertente.».
La nuova maglia. «Insieme a mio figlio Luigi e Edo abbiamo pensato di ideare maglie innovative, abbiamo inventato una serie di cose che hanno fatto nascere un following nel campo della moda. Quando inventi delle cose innovative, non trovi sempre gente pronta ad abbracciarlo. Il nuovo spaventa sempre, questa volta i nostri tifosi si sono evoluti e il web aiuta: c'è una connessione internazionale del mondo. Ora non ci sono più i tifosi del Napoli che vivono in Campania, ma ci sono anche in Canada e USA. C'è stato un boom su Amazon di vendita delle maglie. Territorialità non sempre amica e spesso ostile, il calcio è quella panacea che ti permette di convivere in luoghi complicati. Noi con grande rispetto cerchiamo di accontentare la grande popolazione dei tifosi napoletani».
Sul ritiro. «Faremo una trasmissione 'Il calcio che vorrei', parlando del calcio italiano. Dobbiamo creare una connessione con tuoi amici giornalisti e ogni giorno danno due o tre risposte anche ai tifosi non del Napoli. A Dimaro ci sarà un bel villaggio. Quando torneremo dagli USA, sfideremo una squadra di Serie B o Lega Pro».