Schierato per forza di cose come regista, ha confermato di avere tanto talento e un'ottima visione di gioco. La cosa più interessante però è che messo in quella posizione è "costretto" a partecipare tanto al gioco, cosa che nella Primavera non fa (ogni tanto si prende lunghe pause).
Certo, deve ancora imparare la fase difensiva e migliorare anche l'approccio fisico allo scontro, ma complessivamente in quel ruolo è piaciuto.
Tutti qui gli spunti interessanti di Napoli-Benevento.
Il primo Napoli della stagione può schierare solo 3 titolari (Malcuit, Ghoulam e Callejon) ed a causa delle tante assenze è costretto ad affidarsi per metà a coloro che hanno la valigia pronta come Verdi, Rog e Tutino (e quasi certamente anche Gaetano).
Nel 4-4-2 che somiglia talvolta al 4-2-3-1, Gaetano e Rog si mettono in mezzo, Verdi oscilla dietro Tutino che fa da centravanti.
Si fa quel che si può. Cose buone quando siamo nella metà campo avversaria (specie grazie alla visione di gioco di Gaetano e alla verve di Callejon), mentre siamo spaccati in due quando il Benevento riparte. Non a caso i sanniti beccano 2 pali, prima di subire al 20' il gol da Callejon (e chi sennò?) su delizioso invito di Younes.
In seguito Verdi e Tutino si divorano il raddoppio, mentre un liscio da Paperissima di Maksimovic consente a Coda di pareggiare (35').
Nella ripresa Ancelotti cambia inizialmente solo la difesa. Debutta Di Lorenzo, si vedono Tonelli e Contini.
C'è più Napoli in campo, ma solo perchè il Benevento cambia tutti gli uomini durante l'intervallo.
Di occasioni da rete però neppure l'ombra.
Dopo 63 minuti comincia la girandola di sostituzioni anche nel Napoli. Gaetano e Ghoulam lasciano il posto a Palmiero e Zanoli. Poco dopo Zerbin prende il posto di Callejon. Poi tocca a Sgarbi per Tutino e Zedadka per Verdi.
Succede poco o nulla fino al 90', quando Vokic riceve palla in area e batte Contini con un diagonale lento che passa sotto le gambe di Luperto.