Sul suo rapporto con la piazza. «Io ho sempre cercato di dare una mano in campo e negli spogliatoi. Vorrei dare sempre il massimo ma non sempre ci riesco e sono il primo a stare male quando non accade. Non bisogna fischiare in generale un calciatore perchè tutti diamo il massimo, ma fuori non si percepisce. I fischi non mi piacciono e sono il primo a restarci male quando le cose non vanno. Darò il massimo per rimediare a queste incomprensioni. So che sono fischi d'affetto».
Su James Rodriguez. «Noi apriamo le porte a tutti i calciatori perchè siamo un grande gruppo. la società sta lavorando. James è un vero 10 ed ha qualità , ma poi decidono mister e società . Chi verrà sarà accolto a braccia aperte».
La fascia e il numero 10. «Mi sento il capitano del Napoli e sono fiero di questa fascia. La 10 ha un sapore diverso, ma a Napoli l'ha indossata il più forte di tutti. Ho fatto una scelta del 24 e non ho intenzione di cambiarlo: non è una questione di pressione. Il numero non fa il calciatore, ma è viceversa».
Sugli allenatori. «Se sono arrivato a questi livelli, un grande merito è di Zeman, che non smetterò mai di ringraziare. Però ogni mister ha il suo metodo e mi ha dato qualcosa. Benitez mi ha insegnato la fase difensiva, Mazzarri a giocare da seconda punta. Sarri? Con lui giocavamo bene e ci ha dato tanto. Però è andato alla Juve, poteva andare ovunque ma non lì (ride ndr)».
Sui tifosi. «Quest'anno vogliamo tutti i nostri tifosi al fianco. La Società ha pensato ad una campagna abbonamenti che possa portare la nostra gente allo stadio con prezzi più bassi e tanti vantaggi. Il San Paolo pieno è un'arma in più che può darci una spinta enorme. Sarà un anno importante e dobbiamo affrontarlo tutti insieme con grande forza e unione».