La sfida di Ann Arbor evidenzia soprattutto un paio di cose: il 4-2-3-1 se non viene sorretto da una linea mediana di sostanza e di corsa, contro certi avversari è un rischio enorme. Nella ripresa la coppia Ruiz-Zielinski è stata messa nel frullatore blaugrana, e da lì è nata la figuraccia. Al resto ci ha pensato il talento dei vari Suarez, Griezmann e Dembelé. E meno male che mancava un certo Messi.
La seconda cosa è che andare in battaglia armati di baionette, quando gli altri là davanti hanno i fucili d'assalto, rimarrà sempre una sfida impari. Da una parte c'erano Griezmann, Suarez, Dembelé (e mancava Messi) che hanno sfondato come e quando hanno voluto, dall'altra Mertens, Insigne, Callejon e Verdi (mancava Milik) che non hanno neppure fatto sporcare i guanti a ter Stegen. Il confronto non si può nemmeno azzardare a farlo.
Allora o si chiarisce che i sogni sono sogni e stop, oppure si fa in modo da colmare almeno in parte questa differenza abissale.
Comunque, certe batoste meglio prenderle in America ad agosto, che durante il resto della stagione.
In difesa spazio a Hysaj, Chiriches e Ghoulam con Manolas punto fermo.
NAPOLI (4-2-3-1): Meret, Hysaj, Manolas, Chiriches, Ghoulam, Allan, Elmas, Callejon, Fabian, Verdi, Mertens.
BARCELLONA (4-3-3): ter Stegen; Semedo, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Sergi Roberto, de Jong, Alena; Dembelé, Suarez, Griezmann
Rispetto alla prima sfida, il Napoli ha qualche difficoltà in più, soprattutto sul piano dell'impostazione. Va detto però che Allan è alla prima apparizione dopo aver pure saltato tutto il ritiro estivo, mentre in attacco si avverte eccome la mancanza di Insigne.
Nel primo tempo produciamo qualche tiro da fuori e una sola vera palla gol, ma nitidissma allo scadere della prima frazione: Fabian Ruiz arriva prima di tutti su un cross basso di Verdi, ma a due passi dalla porta mette fuori.
Non che il Barcellona faccia chissà che cosa, ma comunque preme di più e si avvicina con maggiore frequenza dalle parti di Meret.
Al 13' Suarez libera Griezmann nell'area piccola, ma il francese tira di poco a lato. Al 41' Dembelè si accentra e si libera al tiro dal limite, ma Meret è pronto e respinge in tuffo. Poco dopo il portiere azzurro disinnesca pure un tentativo da dentro l'area di Suarez.
Ma non c'è neppure il tempo di riaccomodarsi, che il Barcellona comincia a prenderci a schiaffi, anche se resta il sospetto di due fuorigioco non fischiati sia sul primo che sul secondo gol.
Al 48' scambo Suarez-Griezmann, il francese viene murato da un provvidenziale Meret, che però non può nulla sul tap-in dell'uruguaiano. 1-0.
Al 56' gran palla verticale per Jordi Alba che passa alle spalle di Callejon, crossa basso in mezzo per Griezmann che deve solo spingere dentro, 2-0.
Passano 2 minuti e calano anche il tris. Dembelé caracolla sulla trequarti, passa al limite a Suarez, che espolde un piattone dritto all'incrocio, 3-0.
Ancelotti cambia i due terzini: Mario Rui e Di Lorenzo rilevano Ghoulam e Hysaj.
Ma l'inerzia del match è tutta da una parte, e al 62' arriva il poker. De Jong lancia in modo sublime Dembelé, che punta Manolas e infilza in diagonale Meret, 4-0.
Entra anche Gaetano, fuori Verdi.
Ma la musica non cambia. Meret al 75' nega a Rafinha la cinquina.