Poi c'è Mertens. Due gol (uno per acchiappare Diego e l'altro per superarlo) e un assist per Insigne, che dopo tante polemiche segna il gol che a conti fatti è finora il più importante della stagione, perché ci manda 4 punti sopra gli austriaci e ci consegna il match point qualificazione al San Paolo, a inizio novembre.
FORMAZIONI UFFICIALI
SALISBURGO (4-3-3): Stankovic; Kristensen, Ramalho, Wober, Ulmer; Daka, Junuzovic, Mwepu, Minamino; Hwang, Haaland. All. Marsch
NAPOLI (4-4-2): Meret; Malcuit, Koulibaly, Luperto, Di Lorenzo; Callejón, Allan, Fabián, Zielinski; Lozano, Mertens. A disp: Ospina, Elmas, Gaetano, Amin, Insigne, Milik, Llorente. All. Ancelotti
L'approccio del Napoli è buono: a testa alta e spavaldo, accetta il ritmo alto impresso al match dall'avversario, tanto che dopo soli 59 secondi Mertens si avventa su una respinta di Wober e chiama Stankovic al primo salvataggio in tuffo.
Sono in palla Allan e Fabian Ruiz, che fanno legna (il primo) e idee (il secondo), mentre Callejon mette al servizio della squadra la sua intelligenza tattica. La difesa, almeno all'inizio, tiene senza affanni.
Tutto benone tranne Lozano, che rimane un pesce fuor d'acqua, e Zielinski che parte malissimo. Proprio da un suo pallone perso (9') nasce un contropiede austriaco che porta a un gol fortunoso di Halland (dopo una doppia carambola), che il VAR però annulla per un fuorigioco abissale.
Il pericolo non spaventa gli azzurri, che anzi in mezzo a qualche colpetto di troppo continuano a giocare e al 17' sfondano: Callejon incrocia con il belga, gli fa da sponda di testa su passaggio di Malcuit, poi Dries spara un siluro sotto la traversa, 0-1.
E implacabile arriva il momento difficile, dalla metà tempo, all'improvviso. Ma questa è Champions, signori, e se non azzanni finisci azzannato.
Sale al proscenio Meret, che tra il 24 e il 25' ci salva per tre volte. Prima respinge un tiro ravvicinato di Halland (errore Di Lorenzo), pochi secondi dopo fa qualcosa di ancora più straordinario sempre su Halland (errore di Luperto), e infine esce a valanga sui piedi di Minamino.
Al 36' altro prodigio: Daka stoppa e tira nell'angolino da 10 metri, lui si allunga e devia in angolo.
Ma a furia di rischiare, prima o dopo il gol arriva. Purtroppo però ce lo procuriamo da soli... al 39' infatti una sciocchezza di Malcuit regala un rigore al Salisburgo. Halland stavolta spiazza Meret, 1-1.
Il copione è cambiato, perché il Salisburgo pressa in modo ossessivo e impressionante. E così comincia a fare anche nel secondo tempo, dove non ci sono cambi (nel frattempo al 31' loro hanno dovuto sostituire il portiere per un problema muscolare).
Daka tra il 48' e il 51' manda fuori in diagonale due volte .
Ancelotti annusa i problemi e scambia le posizioni di Zielinski e Fabian, mossa azzeccata perché proprio lo spagnolo riporta il Napoli dalle parti della porta austriaca, anche se il suo tiro è fuori (58').
E' il primo segnale di una partita che cambia ancora, perché il Salisburgo adesso pressa in modo disordinato, mentre il Napoli cresce e trova più varchi.
E al 63' sfonda: Allan verticalizza per Malcuit che cross basso e forte, la palla attraversa tutta l'area e arriva a Mertens che di prima intenzione spara alle spalle del portiere austriaco, 1-2.
Entra Insigne per Lozano.
Il Salisburgo prova a reagire, ma sembra confuso. Eppure pareggia al 72'.
Cross dalla sinistra, Koulibaly va vuoto mentre Luperto è fuori posizione, Halland solissimo insacca, 2-2.
Ma non passa che un minuto che Mertens aggancia un lancio lungo di Koulibaly, serve Insigne che fa 2-3 con la complicità di una deviazione.
La gara rimane vibrante e accesissima, col Salisburgo che si sbilancia fino a giocare con 4 punte, mentre il Napoli ha delle praterie in contropiede. Entra anche Elmas, esce Callejon (80').
Teniamo duro e rischiamo solo due volte, quando Halland spara di poco fuori dopo una carambola fortunosa (85') e quando Minamino para alto dal limite (92').
Poi è festa.