A noi no.
E' costruito per restare in alto, ma non per arrivare alla vetta.
E' guidato come se fosse composto di campioni, quando invece non è così.
Non chiamateci disfattisti, perché saremmo i primi ad essere felici di smentirci da soli.
Però da giornalisti guardiamo i dati di fatto: questo Napoli in ogni gara potrebbe fare di tutto (battere i campioni d'Europa e rimontare 3 gol alla Juve in 10 minuti) ma anche il contrario di tutto (pareggiare a Genk o perdere in casa col Cagliari).
Paradossalmente questo ci rende più squadra da Champions che non da percorso lungo di un campionato. Mancano i giocatori che ti risolvono le situazioni imbarazzanti, che si presentano a iosa durante l'arco di un campionato. Chi ce li ha (non solo uno, ma tanti) vince da 8 anni. Noi non li abbiamo, bisogna farcene una ragione.
In estate erano quattro i giocatori che si diceva servissero in organico, tre dei quali (terzino sinistro/destro e attaccante) dichiaratamente fissati dallo stesso presidente De Laurentiis il 19 giugno (Vedi la notizia).
Il mercato
A) Il terzino destro. E' stato preso, Di Lorenzo è stato un gran colpo. Il problema è che è uno spreco vederlo impiegato spesso a sinistra.
B) Il terzino sinistro avrebbe dovuto essere un potenziale titolare come Ghoulam, perché Mario Rui era da scartare. Il terzino sinistro non è arrivato e Mario Rui è rimasto, ma si è giunti al paradosso che il presunto titolare "non è pronto per giocare" neppure in casi di emergenza (dopo aver saltato volontariamente anche la Coppa d'Africa per rimettersi in forma e non aver accusato nessun tipo di infortunio).
Peggio ancora, come detto poco fa, per tappare il buco si dirotta a sinistra quel Di Lorenzo che invece a destra fa sfracelli. Eppure Hysaj, manco fosse scarpa vecchia, a sinistra ci può giocare benissimo, almeno nell'emergenza.
Il disallineamento logico su questo reparto è clamoroso. O è stata sbagliata la strategia sul mercato oppure sono stati gestiti malissimo i giocatori.
C) Un centravanti di primissima fascia. Non lo diciamo solo noi, lo disse pure ADL che preferiva un attaccante centrale a uno come James Rodriguez (il presidente disse: "ci serve un attaccante, personalmente non so quanto James risponda al 100% alle nostre esigenze di gioco"). Del resto non ci vuole un grande colpo d'occhio per vedere che il Napoli ha da anni il difetto di costruire tanto e concretizzare poco rispetto a quanto crea.
Si è rincorso Icardi senza successo e vabbe', non è colpa di nessuno se quello non voleva fare carte. E non è colpa di nessuno se non possiamo essere così spendaccioni da pagare un centinaio di milioni un bomber cinico e spietato, perché purtroppo noi non possiamo fare ricapitalizzazioni da 300 milioni come se fossero acqua fresca.
Su questo il club si può anche perdonare. Anche perché i soldi non se li è conservati in cassa, ma li ha comunque spesi per accontentare Ancelotti nel prendere Lozano, che al momento è più flop che top (e anche qui si possono fare infinite discussioni su come viene impiegato).
Ancelotti però non vuole registi o specialisti in genere, preferisce i "tuttocampisti". Così è stato preso il talentuoso Elmas, che avrà un grande futuro ma al momento dimostra pure che di strada ne deve ancora fare. Al centro intanto vengono alternati Zielinski e Fabian Ruiz con Allan, con risultati non sempre brillanti, anche perché sembrano essere sacrificati in quel ruolo.
E' rimasto tutto esattamente come era stato nella seconda parte della stagione scorsa, nella quale il Napoli ha fatto un bel po' di passi indietro.
Ricordando che Ancelotti ha definito da "10 e lode" il lavoro svolo sul mercato, lasciamo a ognuno la valutazione su quanto appena detto.
Adesso però vogliamo evidenziare un'altra cosa, che ci sta rimbalzando in testa da un po' di settimane con sempre maggiore insistenza...
Il dubbio che inquieta
Ancelotti ha ereditato da Sarri una squadra che funzionava alla perfezione, perché le caratteristiche dei giocatori (che sono quasi tutti gli stessi che giocano oggi) erano perfette per i ruoli che dovevano interpretare.
Quei giocatori sono arrivati a un passo dal fare qualcosa di grande, e sentivano che sarebbe mancato poco per arrivarci. Tanto che quasi tutti hanno provato a convincere Sarri a rimanere.
Cambiando un po' il copione, era prevedibile che qualcuno avrebbe avuto più difficoltà .
Ma se il copione lo stravolgi del tutto (è innegabile che sia stato fatto), oltre a rischiare di distruggere e non di costruire, si corre anche il rischio di deprimere i giocatori che hanno lavorato tanto per arrivare al top, per poi tornare dieci passi indietro.
Facciamo un esempio: se al muratore che deve solo costruire l'ultimo piano del palazzo, il nuovo direttore dei lavori dice "no caro, si cambia e ricostruiamo tutto dal secondo piano", secondo voi al muratore non girano un po' le balle?
Il dubbio è che a molti giocatori sia capitato proprio questo, ma che nessuno abbia avuto il coraggio di esternarlo in modo secco, perché magari in soggezione di fronte al tecnico che ha vinto tutto e ovunque (cosa che non accadde con l'emergente Sarri, che venne preso faccia a faccia dai "senatori" e gli venne chiesto il 4-3-3).
Ci vengono così in mente alcuni campanelli d'allarme. Insigne che si è allenato male e ha avuto degli atteggiamenti sbagliati tanto da finire in tribuna, Younes che ha fatto lo stesso ed è finito fuori anche lui, Ghoulam che "non è pronto per giocare" dopo 4 mesi di allenamento.
Insomma il sospetto che molti siano poco convinti di quello che gli viene chiesto di fare, e quindi lo facciano male, ci viene.
E questa è la cosa più preoccupante, perché si traduce in un atteggiamento un po' "scazzato" anche in campo.