«La squadra sarà in ritiro fino a domenica mattina, ma non è una punizione bensì una occasione per conoscersi meglio. E' in ritiro che scappa il concetto di solidarietà , 'Uno per tutti, tutti per uno'". A Roma c’era un’aria di bastonatura perché non è stato permesso ad Ancelotti di stare in panchina, questo per colpa della stupidità e dell'ottusità del regolamento».
Sulla classifica. «Non sono preoccupato dei 18 punti in classifica, anche perché in alto c'è un bel groppone e siamo là vicino».
Sugli arbitraggi e il VAR. «E' un problema serio e complesso che non vuole essere affrontato. Bisognerebbe fare tabula rasa e mandare tutti a casa. Tutti dovrebbero essere multati se sbagliano, e al terzo errore vai a casa. Perché non devono esserci cartellini rossi e gialli per gli arbitri? C'è questa ostinazione a non capire che il VAR deve essere un aiuto. Per ogni tempo ci vorrebbe una chiamata dell'allenatore avversario e dell'allenatore nostro. Se tu dai per due volte in una partita la possibilità di chiamare la VAR ad entrambi gli allenatori, quanto tempo perdiamo? Non tanto. Si perde più tempo come si fa ora».
Un messaggio ai tifosi. «Cari tifosi non preoccupatevi, non c'è da preoccuparsi. Noi siamo qui a lavorare per voi, non c'è da abbattersi. Ogni tanto va preso in mano il timone, trovare la vecchia rotta. Noi siamo qui a difendere i vostri e i nostri interessi affinché i colori azzurri diventano sempre più importanti»».