Ecco le parole del tecnico azzurro.
«La notizia del giorno non è il ritiro, ma che domani abbiamo una partita che ci può consentire di superare il turno di Champions che per noi è importante. Visto che abbiamo constatato quanto sia difficile battere il Salisburgo, c'è da pensare a quello e tutto il resto sono piccoli dettagli su cui si può essere d'accordo o meno. Io non sono d'accordo. Però non cambia niente nel rapporto con il presidente, che peraltro mi ha chiamato poco fa».
«Balotelli? Ha fatto bene a reagire a quei cori. Se i giocatori prendono e vanno via dal campo fanno bene».
«Se non fossi preoccupato sarei un superficiale, però cerco di mantenere mente fredda e lucida per cambiare la situazione. La squadra ha fatto vedere determinate cose, e mi sorprendo quando non riesce a dimostrarle. Finora la Champions l'abbiamo gestita bene e speriamo che almeno quella domani continueremo a gestirla bene».
«Fragilità mentale? Non sono uno psicologo anche se cerco di farlo. Valutare la fragilità mentale non è facile valutarla perché non ho gli strumenti, io posso solo valutare la fragilità tecnica».
VAR. «C'è ancora confusione, ma non voglio più parlarne».
«Dai momenti difficili di solito si esce tornando a fare le cose semplici che facevi prima, lavorando con umiltà e sacrificio. La squadra sa che errori ha fatto e quindi mi aspetto un cambio di tendenza».
Sul trittico Spal, Atalanta e Roma. «Credo che abbiamo fallito solo l'ultima prova. A Ferrara abbiamo avuto la riprova di quanto si soffra dopo le gare di Champions, e non accade solo a noi. Con l'Atalanta abbiamo fatto un'ottima partita e sappiamo com'è andata. Solo con la Roma abbiamo realmente fatto male».
«La Champions è molto più corta rispetto al campionato e possono accadere tante cose. Ma si deve ragionare per gradi, cominciando a passare il turno. Poi si riprende a febbraio e da qui a febbraio possono cambiare tante cose».
«Il tifoso del Napoli ha sempre mostrato passione, e domani sera ce ne servirà tanta. Difficilmente al San Paolo abbiamo sbagliato partita, proprio grazie al sostegno del pubblico».
«Cambierei il mercato fatto in estate? Non credo che il problema sia di individualità , ma di come vengono messe assieme per trovare una continuità di sqaudra».