Soltanto in sporadiche occasioni, quando c'erano due trasferte consecutive, il Napoli partiva di martedì e tornava in città nel weekend, viaggiando da una città all'altra senza rientrare a Napoli.
Oltre a questo, ci sono state alcune mini tournee estive all'estero. Anche questi ritiri brevi, esattamente come quello che avrebbe voluto imporre De Laurentiis. Solo 5 giorni.
Domanda: possono 5 giorni di ritiro, con due partite in mezzo, scatenare quel putiferio?
Suvvia, non siamo così superficiali da crederlo.
Se fosse così, allora Manolas - che solo la stagione scorsa ha fatto tre ritiri punitivi con la Roma - avrebbe dovuto lanciare Pallotta dal balcone.
Ma anche in casa Napoli, alcuni reduci dall'epoca Benitez di ritiri ultra-punitivi ne hanno vissuti. Con qualche mugugno certo, ma senza alzate di capo.
L'idea che ci siamo fatta noi è che la squadra si è sentita chiamata in causa come UNICO problema troppe volte, sia come singoli che come collettivo, mentre lo stesso trattamento il presidente non l'ha riservato al suo allenatore.
Se vi rileggete tutte le interviste del patron, negli ultimi mesi noterete affondi velenosi a molti giocatori. La questione del contratto di qua, la questione caratteriale di là , lo scarso impegno, le distrazioni del mercato e via discorrendo.
Il patron è stato sempre molto diretto quando ha voluto colpire i giocatori, facendo nomi e cognomi.
Verso il suo allenatore è mai stato così diretto nelle critiche? Gliene ha mai fatta una che non fosse al telefono, lontano da orecchie indiscrete? Mai.
A lungo andare, la squadra s'è stancata di finire sempre da SOLA sul pubblico banco degli accusati. Il patron quando alza la voce ce l'ha sempre e solo con loro. Sempre.
Ricordate la maglietta di Balotelli "why always me?"... ecco l'oro avrebbero scritto "why always us?"
Dal loro punto di vista pensano: "Noi seguiamo l'allenatore, proviamo a fare tutto quello che ci dice e ci adeguiamo anche a ruoli che non sono i nostri. Se nonostante questo le cose vanno male... forse sono le sue idee che andrebbero messe in discussione. E invece no, sempre noi finiamo sotto accusa".
E alla fine, sia pure ne modo sbagliato, hanno detto NO all'ultima punizione mirata nei loro confronti.
Riflettiamoci un attimo: nel corso dell'ultimo anno tutti noi tifosi abbiamo messo in discussione (fosse anche soltanto una volta) le scelte di Ancelotti.
Allora non è lecito aspettarsi che gli stessi giocatori si siano posti qualche dubbio sulla loro guida?
Non è lecito inoltre aspettarsi che avrebbero voluto che anche il presidente lo facesse?
Non è successo mai. I colpevoli da portare davanti al tribunale sportivo pubblico sono loro. Sempre.
Sia chiaro, noi siamo i primi a dire che una enorme fetta di colpe ce l'hanno i giocatori, ma più per limiti propri che per scarso impegno. E ribadiamo che l'ammutinamento sia una cosa spregevole dal punto di vista professionale, tenuto conto di che lavoro fanno e quanto guadagnano.
Però è anche vero che nel mirino, da un anno e mezzo, ci sono sempre per primi loro. Passi se lo fanno i tifosi, ma se lo fa il tuo presidente a lungo andare è comprensibile che questo stanchi.
Peccato perché se ci fosse stato almeno uno con le palle, magari l'avrebbe detto chiaramente. Ma questo rientra nei limiti di cui parlavamo poco fa...