«dire di sì al Napoli è stato facile perché è una squadra di grandissimo livello, e perché i calciatori che ci sono per il 99% sono funzionali al mio calcio e a quello che voglio fare. L'obiettivo è recuperare punti e centrare la Champions League, il settimo posto crea un po' di imbarazzo. Come? Testa bassa e lavorare. Mancano due gare alla sosta e come squadra il Napoli ha l'obbligo di comandare le partite. So quello che posso dare, la squadra e la società mi possono aiutare, io devo aiutare loro. Dobbiamo viaggiare di pari passo. Bisogna pensare solo al lavoro ed uscire da questo problema che c'è da due mesi a questa parte».
Sul contratto. «Mi fanno sorridere certe domande, perché in fondo i contratti per gli allenatori servono a poco, visto che chi fa il mio mestiere è legato ai risultati. Anche se il presidente mi avesse proposto solo 6 mesi sarei venuto lo stesso. E' una grande opportunità per me. Questa squadra ha qualità , è una squadra che non avrei potuto sceglierne di meglio. I giocatori sono fatti col pennello per quello che potevo fare».
Sul modulo. «In questo momento ho il 4-3-3 nella testa. Ho i giocatori giusti per fare quella tipologia di gioco. Alla fine ci sarà qualche cambiamento di posizione rispetto ai tempi di Ancelotti. A me non piace giocare con due linee da quattro calciatori. Si può cambiare quella roba lì».
L'accordo col Napoli. «Mi sono visto la prima volta con il presidente domenica, ho fatto 12 ore di viaggio e l'ho visto negli uffici della Filmauro alle 21-21:30. Discussioni sul denaro ce ne sono state poche. Perché mi hanno scelto? Ma che ne so! Forse perché son brutto, con la barba... Oggi sono venuto per la prima volta qui e non mi aspettavo una organizzazione così e delle strutture così. Non lo avrei immaginato. Poi c'è bisogno dei risultati. Spero veramente tanto di poterli fare. Vengo da 18 mesi al Milan, per me è motivo d'orgoglio essere qui. Ho rifiutato tante offerte, non mi sentivo pronto. Non mi piacevano le squadre che mi hanno offerto. Qui ho trovato tutto. Nel mio staff mancano i due allenatori dei portieri. C'è Nista, c'è Roberto. I miei sono rimasti a casa. Ho portato Riccio, Sangermano, Tenderini. Il presidente si è pure lamentato (ride, ndr)».
I problemi del Napoli. «Quando le cose non vanno bene si va alla ricerca degli alibi. In questo momento dobbiamo pensare a cosa non ha funzionato in campionato. Possiamo migliorare in difesa e su come palleggiare. Sono questi gli aspetti da migliorare».
I tifosi. «Il pubblico si riavvicina con i risultati e le prestazioni, recuperando i punti. Bisognerà esprimere un buon gioco. Anche quest'anno il Napoli l'ha fatto, bisogna continuare su quella strada. Dobbiamo essere bravi a far tornare l'entusiasmo in città ».
«Ibrahimovic? Voglio parlare dei miei calciatori. E' troppo facile parlare di Ibra, Ronaldo e Ronaldinho»
Sul regista. «Va bene quello che ho. Quando volete parlare di mercato non chiedetemelo. Non vi risponderò. Parlare di altri giocatori è una mancanza di rispetto per i miei calciatori. Dovete chiederlo a Giuntoli e De Laurentiis».
L'immagine della SSC Napoli. «Voi che vivete qui non avete la percezione all'estero del Napoli, che è molto più importante di quanto pensate. E questo è per merito della società ».
Su Insigne. «Non punto solo su di lui. Punto su tutti. Lorenzo è patrimonio della società , devo trasmettere fiducia a lui e a tutti. E' il capitano e simbolo di questa squadra. Vale per tutti il discorso, ho il dovere di fare esprimere al massimo tutti i calciatori».