«La squadra si è consegnata a me e al mio staff, abbiamo lavorato molto forte e ho visto grande disponibilità da parte dei ragazzi. Vogliamo proporre qualcosa di diverso, creare una nostra filosofia che è simile alle cose che questa squadra già sapeva fare. Ricrodiamoci che le prestazioni con Liverpool e Salisburgo non sono di due anni fa, ma di poco tempo fa. La squadra deve riuscire a liberarsi e a giocare con uno stile diverso, e divertirsi».
Allenamenti. «La mia metodologia è diversa rispetto agli uomini di Ancelotti, mi piace farli ad alta intensità . Alla fine devo allenare la squadra come poi deve giocare. Un'ora e 15, 20, non di più se alleni ad alta intensità . Poi quando cambi qualcosa è chiaro che paghi un po' a livello muscolare».
Su Milik. «Mi piace, lega il gioco, esce bene nelle giocate e ha presenza in area: ha avuto sfortuna, ha passato le pene dell'inferno per gli infortuni. Ma anche Callejon, Insigne, Mertens: tutti i giocatori offensivi hanno qualità ».
Sul Sassuolo. «Squadra forte, ha giovani di talento e De Zerbi fa giocare bene le sue squadre. Se guardiamo gli ultimi quattro anni, l'ultima vittoria col Sassuolo è nel 2014 ma la storia si può cambiare. Voglio vedere organizzazione, equilibrio e non andare in panico. Non dobbiamo pensare se vinceremo o perderemo, voglio vedere una squadra che sa soffrire».
Su Fabian regista. «Quel ruolo lo può fare. Per tanto tempo ha giocato a due, oppure da mezz'ala, ma può fare il centrale. Poi è normale che se pensiamo di voler vedere un giocatore con più veemenza nel recupero palla, non ha queste caratteristiche. Dà ordine e può farlo da centrale».
«Dualismo Ospina-Meret? In questo momento no, ho bisogno di dare continuità a ciò che stiamo facendo. Ad Ospina non regalo niente, è un ragazzo molto bravo che sa fare il suo mestiere».
Su De Laurentiis e Giuntoli. «La mattina entro alle 8.30 e vado via alle 20. La priorità è il campo e non il mercato, allenare chi ho a disposizione e parlare ed ascoltare i ragazzi. I giocatori ci sono e sono forti. La squadra avrà sei giorni di riposo, poi incontrerò la dirigenza e parleremo. Spero con il cuore che i nostri si siederanno e firmeranno i rinnovi: più forti di loro ce ne sono pochi».