«Ci siamo preparati bene per la gara di domani. Dobbiamo fare una grande prestazione perché affrontiamo una squadra fortissima, una delle più forti a livello fisico. Conte ha dato una mentalità all'Inter. Sanno soffrire, tenere il campo e ripartire: c'è entusiasmo e qualità . Nell'Inter vedo tutto questo, vorrei vederlo anche nella mia squadra. Se giochiamo come contro il Sassuolo, saranno guai. Se giochiamo come gli ultimi 25 minuti invece faremo bene. Col Sassuolo ho già visto i terzini fare meglio che col Parma. Prima i terzini facevano i quinti di centrocampo, oggi uno va e rimane. Una mezzala si butta avanti e una rimane. Puoi beccare gente veloce ma bisogna stare ben organizzati in campo. Voglio un Napoli che faccia una corsa in più e che si metta a disposizione».
«Non siamo ancora guariti, visto che il primo tempo col Sassuolo è stato imbarazzante, però siamo stati bravi a soffrire e a non perdere la testa. Nel secondo tempo abbiamo fatto qualcosa di diverso, la squadra è uscita fuori. Bisogna giocare per 70-80 minuti se vogliamo raggiungere qualcosa di importante».
Tema tattico. «Valutiamo Fabian Ruiz come sta e poi vedremo il centrocampo da allestire. Fabian e Gaetano lavorano in coppia, gli altri li ho provati tutti da mezzala».
Allan male come vertice basso? «Sapevamo che ha sempre giocato mezzala, io pure l'ho fatto 7-8 volte in carriera, ma non era il mio ruolo. Lui può fare contenimento, ma a lui piace aggredire, inserirsi, lì serve un giocatore ordinato tatticamente, lo sapevo già ».
Crescita. «Dobbiamo migliorare il modo in cui teniamo il campo. I margini di crescita ci sono e adesso occorre solo lavorare. Roma non è stata costruita in un giorno. E serve l'entusiasmo che sto vedendo. I ragazzi lavorano con grande voglia, stanno facendo grande fatica, ma mi stanno dando tutto»
Sfida da derby per un ex milanista. «Non conta, oggi sono il tecnico del Napoli e sono orgoglioso di esserlo».
Lobotka. «Rispettiamo questo gruppo di calciatori, di mercato non è corretto parlarne per chi sta sputando tanta fatica negli allenamenti. Se arriverà qualcuno spiegherò perché è arrivato. A me piace lavorare con le coppie, numericamente siamo in meno a centrocampo, è un dato di fatto».
La partenza di Mertens per il Belgio. «Dries non ha toccato palla per tre giorni, così abbiamo deciso di fargli fare una risonanza per avere la diagnosi migliore agli adduttori. Ha un edema, distrazione degli adduttori. L'abbiamo mandato a casa per andare dal suo uomo di fiducia».
Su Fabian Ruiz. «Si sbatte e dà tutto, per questo ho grandissima fiducia in lui. Se non si è allenato con continuità è perché ha avuto una piccola influenza negli ultimi due giorni. Se starà bene ci sarà sempre sostegno e vicinanza nei suoi confronti».
Su Insigne. «Voi dite che non è esploso, ma forse non vi siete accorti che ha fatto tanto in carriera e nessuno gli ha regalato nulla. A Insigne l'ha penalizzato il fatto di essere napoletano: è il primo a prendere gli insulti. Deve pensare solo ad allenarsi e a migliorare la condizione fisica».
Su Lozano. «Lo sto vedendo molto bene. Negli ultimi due anni giocava a destra in un 4-3-3, può darci una grande mano ma deve migliorare, nn deve fare 20-30 scatti e poi non averne più ma farne 120-130. Se riusciamo a farlo esprimere come al PSV potrà essere importante. Callejon è più avanti di lui, sa quello che vogliamo. Lozano ha giocato da prima e seconda punta, non da esterno. Voglio vedere il Lozano degli ultimi sette giorni, vivo, brillante e col veleno».
Il ruolo di leader. «Per esserlo bisogna arrivare prima, aiutare i compagni ed allenarsi in un certo modo. Quando uno diventa leader è perché il gruppo ti fa diventare leader, non te ne accorgi. Sono i comportamenti a farti diventare leader. Non tocca a me esserlo».