Il tecnico azzurro Gattuso ha parlato dopo la sconfitta interna contro l'Inter. «Ci siamo fatti tre gol da soli, è un dato di fatto. Oggi non ci siamo fatti mancare nulla in quanto a errori, peccato che sono arrivati in una delle migliori partite che abbiamo fatto. Purtroppo come concentrazione non siamo continui, del resto non è un caso che non vinciamo qua in casa dal 19 ottobre. Ancora non riusciamo a dare continuità . Non è facile giocare al San Paolo in questo momento. Tanti di loro hanno sempre giocato per lo scudetto, ora stiamo vivendo un periodo così, non è un caso se sbagliamo così tanto».
Dove migliorare? «Giocando da squadra, sfruttare le occasioni e fare meno errori individuali. Non posso rimproverare nulla, ma gli errori ci possono stare. Fatte cose importanti, non so se ho visto un'altra partita. Prima del terzo gol abbiamo tenuto chiusa l'Inter pr 16 minuti e non è facile. Abbiamo preso tre gol scivolando, domani guarderò i tacchetti... Abbiamo giocato bene contro questa Inter, dobbiamo scivolare meno e fare bene».
La scelta in difesa. «Luperto ha lavorato pochi giorni, questo è stato il motivo di Di Lorenzo centrale. A parte lo scivolone ha fatto una grande partita. Dobbiamo muoverci meglio in difesa, ci siamo fatti infinocchiare 3-4 volte. Potevamo fare meglio a centrocampo, abbiamo lasciato libera la zona centrale troppo libera».
Sul centrocampo. «Zielinski e Fabian sono ottimi giocatori, ma fanno fatica a coprire il campo.
Come se ne esce? «Dobbiamo essere più avvelenati e più attenti, se pensiamo sempre alla sfiga... non è un caso. Siamo una squadra di qualità , ma la qualità oggi non ci sta aiutando a vincere. Questa comunque è una squadra viva che lavora 4-5 ore al giorno con entusiasmo. E' la strada giusta».
Lobotka. «Stiamo cercando un vertice basso, ma oggi ho altri problemi a cui pensare, non solo il vertice basso».
Infortuni. «Spero di recuperare Koulibaly in settimana, mentre Mertens starà fuori ancora alcuni giorni e Maksiomovic tornerà tra 7 giorni. Ghoulam invece è affaticato».
Ai tifosi. «Sono disposto anche ad incontrarli. Non averli dalla nostra parte non è facile, ma non deve essere un alibi. Anche io ho sentito qualche parola nei miei confronti, ma devo continuare ad entrare nella testa dei miei giocatori. Se i tifosi si aspettano che si possa dare di più hanno ragione: se ci lanciano pomodori e arance le prenderemo. Mi aspettavo questa situazione, ero consapevole. Sono contento di essere in una grandissima società composta da grandi dirigenti e calciatori importanti. L'aspetto positivo è la passione delle persone che lavorano con me e dei giocatori che stanno dando tutto. Sono preoccupato ma non abbattuto».