«Giocare pensando al Barcellona? La gara di domani è la priorità , scenderà in campo la squadra migliore. Con le piccole abbiamo perso 20 punti, lo abbiamo toccato con mano quanto è difficile. Sarà la stessa partita di Cagliari, contro una squadra avvelenata. Il Barcellona per ora non conta nulla. Se il Barcellona è in difficoltà noi siamo messi peggio. Anche quando ero calciatore non pensavo mai agli altri, mi capitava solo quando giocava la Juventus con cui eravamo in lotta per il titolo, se giocava prima di noi e non riuscivamo a sbloccare il risultato. Lì soffrivo ma non pensavo mai alla gara successiva».
«Europa League o superare il Barcellona? Europa League tutta la vita».
«La squadra sta molto bene. Lozano non è al 100% ma è convocato, con Allan è tutto a posto, si è allenato molto bene ed avevo detto che non avrei portato rancore. Ci siamo parlati, guardati negli occhi ed ora bisogna far parlare il campo. I compagni lo hanno aiutato e lui si è fatto aiutare, ho visto un grande professionista. Anche Milik è a posto».
In casa e trasferta. «Preferisco giocare sempre in casa anche se noi abbiamo sempre faticato. Il problema non è quello che facciamo o l'approccio alla gara ma bisogna annusare il pericolo prima. Per troppe gare non lo abbiamo fatto ed abbiamo commesso tantissimi errori. Questo è stato il problema delle partite in casa»
Su Koulibaly. «Dobbiamo vedere come si assorbe l'edema e poi ascoltare le sue sensazioni. Io e lo staff medico abbiamo preferito tenerlo fermo 8-10 giorni per poi valutare come si sente. Ci darà le sue sensazioni tra cinque o sei giorni».
Su Ghoulam. «Sta recuperando, gli manca qualcosina ma sta dando grande continuità in allenamento. E' importante».
Su Elmas. «L'esterno sinistro di attacco lo fa pure in Nazionale... parte largo e poi converge. Non me lo invento io attaccante esterno, lo può fare. Preferisce giocare lì che da mezzala. Può diventare una grande mezzala».
Su Politano. «Deve migliorare nel coprire palla e non farsi puntare, deve migliorare in fase difensiva e non deve pensare solo a spingere».
Ospina e Meret. «Il dualismo dei portieri non mi interessa, faccio delle scelte non facendomi condizionare né dall'antipatia né dalla simpatia. Mi piacerebbe essere aziendalista ma in questo momento devo mettere i calciatori che mi danno maggiore affidabilità . Le scelte che faccio sono in buona fede. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Non vedo proprio il bicchiere... Oggi l'obiettivo è dare continuità anche nel quotidiano, le partite si vincono durante la settimana».