E da ora può concentrarsi sulla grande serata di gala del San Paolo contro il Barcellona.
A decidere la sfida del Rigamonti è una gemma di Fabian Ruiz, fino a quel momento il peggiore degli azzurri. Il Napoli se l'era complicata da solo la serata, perché contro un Brescia pessimo, è stato protagonista di un primo tempo lento e macchinoso, condito da una dormitona difensiva che aveva spianato la strada alle Rondinelle.
Al 45' sembrava una di quelle classiche partite spente pre-Champions, spesso regalate all'avversario di turno. Stavolta invece un rigore proprio in avvio di ripresa ha acceso il motore degli azzurri, che poi sono andati a vincerla con una gema di Fabian.
Poi difesa, difesa e ancora difesa.
FORMAZIONI UFFICIALI
BRESCIA (4-2-3-1): Joronen; Sabelli, Mateju, Chancellor, Martella; Dessena, Tonali, Bisoli; Bjarnason, Zmrhal, Balotelli
NAPOLI (4-3-3): Ospina, Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Mario Rui, Fabian, Demme, Elmas, Politano, Mertens, Insigne. All. Gattuso
E' moderato il turnover in vista della sfida col Barca. Non c'è Zielinski che viene sostituito da Elmas, e non c'è Callejon che viene rilevato da Politano. Confermato Ospina tra i pali, difesa con Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic e Mario Rui, a centrocampo Fabian, Demme ed Elmas, con Politano e Insigne esterni. Al centro dell'attacco c'è Mertens.
La scelta dei due esterni d'attacco segna la differenza tra il 4-5-1 (visto a Genova e Cagliari) e il 4-3-3 che si vede a Brescia, perché Insigne e Politano sono più alti anche quando gli altri attaccano (il che capita poco).
Il vero problema è che le due mezzali Elmas e Fabian fanno dieci passi indietro rispetto alle ultime esibizioni: corrono meno loro e fanno correre anche peggio la palla. E visto che anche Demme è in difficoltà (perché viene marcato fisso da Zmrhal), il Napoli finisce per essere lento come una moviola, e pure tenendo sempre palla tra i piedi non costruisce nulla.
Anche perché il Brescia si sistema con due linee da 4 che non si sfaldano manco con le granate, e lo sterile palleggio azzurro gli fa solo un gran favore.
Occasioni? Col contagocce.
Ci leviamo subito il "pensiero" di centrare il nostro palo settimanale, visto che dopo 2 minuti Mertens accarezza la traversa con un tiro cross. Poi si contano solo un tiro di Fabian al 9' (alto), e un tiro sporco di Mertens su lancio lungo di Insigne (i9'). Stop.
Se siamo lenti e inconcludenti nel costruire, siamo però bravissimi a farci male da soli, perché al 26' su angolo di Tonali, Chancellor fa il terzo tempo indisturbato e stacca in mezzo a Di Lorenzo e Manolas buttandola dentro, 1-0. Difesa di belle statuine.
La reazione azzurra? Zero. Tic, toc, tac sulla tre quarti avversaria ma nessun tiro.
Insigne va dal dischetto e spiazza Joronen, 1-1.
L'episodio cambia l'inerzia del match, perché il Napoli si accende mentre il Brescia si intimorisce e il suo muro di granito inizia ad aprire qualche falla.
E al 52' Fabian Ruiz (fin lì il peggiore) spara un tiro a giro dal limite che muore sotto l'incrocio, 1-2 e gara ribaltata in soli 7 minuti.
Al 59' ancora Fabian: stesso copione, steso tiro all'incrocio ma stavolta Joronen vola e respinge.
La partita ora cambia, perché adesso il Brescia non può più stare con 10 uomini davanti alla propria area di rigore. Questo apre un po' di spazi tra le linee, che il Napoli sfrutta con Mertens (63') che però è in fuorigioco quando va a insaccare l'1-3. Gol non valido.
Al 66' esce proprio Mertens, dentro Milik. Ma smettiamo di attaccare e ci limitiamo solo a palleggiare nelal nostra metà campo. Errore.
Nel mezzo del nulla bresciano, al 72' Balotelli si ritrova un pallone d'oro da spingere a 5 metri dalla porta, ma lo spara alto. Ma che rischio!
Al 75' esce Elmas, entra Zielinski.
Il Brescia si sbilancia tutto, anche per via dei cambi, e comincia a buttare dentro palloni alla rinfusa.
Gattuso si gioca l'ultimo cambio all'85': dentro Allan, fuori Demme.
Si difende il fortino con ordine, senza rischiare e si portano a casa altri 3 punti.