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Gattuso: «Domani voglio una squadra che sa soffrire, tutti dovranno aiutarsi. Grazie ad Ancelotti che ci ha portati a questa sfida»

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Alla vigilia della partita Napoli-Barcellona di Champions, hanno parlato in conferenza Rino Gattuso e Lorenzo Insigne.
Ecco le parole del tecnico azzurro.
«Prima di cominciare voglio esprimere la nostra vicinanza a tutti coloro che sono stati colpiti dal Coronavirus. Siamo vicini al governo per quello che fanno. Speriamo che la problematica venga risolta».

«Devo ringraziare Ancelotti e la squadra, perché io non ho fatto nulla per essere qui ed affrontare la Champions contro il Barcellona. Comunque io e il mio staff ci siamo meritati una sfida così per tutto quello che abbiamo fatto e passato negli ultimi anni. Stamattina mi sono svegliato e ho ripensato a tutti i sacrifici, alle vecchie esperienze che abbiamo fatto negli ultimi anni».

«Io e il mio staff sono giorni che stiamo vedendo le partite del Barcellona, che è migliorato molto da quando è arrivato Setien. Leggevamo un dato: prima con Valverde recuperavano palla in 11 secondi, con Setien ci riescono in 6 secondi. Questo fa capire quanto sarà difficile domani sera. Dobbiamo ricordarci che si gioca in 180 minuti, non si può sbagliare nulla, dobbiamo essere concentrati. Loro non perdonano. Dobbiamo controllare la gara e fare scelte sicure».

«Il Barcellona domani avrà 14 giocatori ed una banda di ragazzini? Andate a vedere i ragazzini come interpretano il calcio. Le problematiche societarie fanno il solletico a questi calciatori. Sono campioni nella testa. Con Setien sono tornati a giocare come giocavano tempo fa».

«Insigne è un giocatore importante, perché è intelligente e anche non avendo fisicità si mette a disposizione e si spende anche nei recuperi. Insigne ha un motore importante, fa 12 km a partita. Non deve parlare sempre ma parlare poco ed entrare nell'anima».



«Non possiamo pensare di non subire il Barcellona, perché loro li subiscono tutti. Noi dovremo essere bravi a fare una grande partita di collettivo, attaccare e difendere da collettivo e non pensare solo a Messi. Ho letti che stavo preparando una gabbia per Messi, ma non è vero. Mettere un uomo addosso a Messi non serve a nulla. Oggi proveremo delle cose e vedremo. Di sicuro Messi è un esempio per il calcio mondiale, fa cose impensabili e non ha mai detto una parola fuori posto o fatto una cosa fuori dalle righe. Per i bambini lui è un esempio».

Impostare l'azione dal basso. «Lo vedrete solo domani».

Sul pezzo. «Come si tiene la squadra sul pezzo? Con il lavoro quotidiano, le priorità e le regole, con il rispetto. Gestire 25 calciatori e altre 40 persone che sono tutti i giorni qui: è lì il segreto, trovare una parola diversa ad ognuno di loro e dire la verità. Bisogna dire le cose brutte. Oggi per me è dire ai ragazzi che domani non verranno in panchina, per me è la cosa brutta. La squadra si tiene sul pezzo con la quotidianità, arrivo prima di loro e vado via 4-5 ore dopo di loro. C'è un lavoro dietro. Il calciatore di oggi è molto più evoluto. Oggi pesano le persone ancora di più».

Le sfide del passato. «Da giocatore quando sfidavo il Barcellona ci guardavamo in faccia e dicevamo che noi giocavamo ad un altro sport. Non toccavamo palla e loro non te la facevano mai acchiappare. Non li acchiappavi. Per 4-5 giorni ti sentivi su un altro pianeta. Queste sono le sensazioni che ho provato da calciatore contro il Barcellona. Mentalmente ti ammazzavano».

Tattica. «Se pensiamo di poter vincere la gara pensando ognuno a se stesso allora no. Ci sono due tipi di partita, quando c'è palla e quando non c'è. Quando riconquisti palla non ne esci più, dobbiamo correre rischi. Serve personalità, qualità nel palleggio per metterli in difficoltà. Domani voglio un Napoli che non ha paura, una squadra che sa soffrire. Se sbaglio un qualcosa non voglio vedere i vigili che alzano le mani, devono aiutarsi nei 95 minuti».

Attacco e difesa. «Per me la squadra migliore è quella con 5 giocatori cattivi come me e 5 come Kakà e Ronaldinho. Però mi piace più gente tecnica che gente alla Gattuso. Ovviamente parlo del Gattuso giocatore dei primi anni, perché negli ultimi avevo due ferri da stiro al posto dei piedi. A livello difensivo siamo cresciuti, prima non eravamo una squadra e si giocava senza annusare il pericolo. La squadra è migliorata su questo aspetto».

«Fabian e Manolas ritrovati? Tutta la squadra lo è. Anche Hysaj e Mario Rui hanno dato tanto. Quando mi lamentavo con Fabian nei primi giorni gli dicevo che doveva mettere forza nelle gambe. E' molto forte tecnicamente. Dobbiamo pensare da squadra, dobbiamo metterci a disposizione degli altri».

Su Lozano. «Adesso sto facendo delle scelte, si deve far trovare pronto. Non è l'unico che non gioca. Deve lavorare e farsi trovare pronto. Oggi faccio delle scelte, cerco altre caratteristiche, per questo non sta trovando spazio».


RISULTATI
17.01
Roma
Genoa
3 - 1
18.01
Bologna
Monza
3 - 1
18.01
Juventus
Milan
2 - 0
18.01
Atalanta
NAPOLI
2 - 3
19.01
Fiorentina
Torino
1 - 1
19.01
Parma
Venezia
1 - 1
19.01
Cagliari
Lecce
4 - 1
19.01
Verona
Lazio
0 - 3
19.01
Inter
Empoli
3 - 1
20.01
Como
Udinese
4 - 1
CLASSIFICA
1
NAPOLI
50
2
Inter
47
3
Atalanta
43
4
Lazio
39
5
Juventus
37
6
Fiorentina
33
7
Bologna
33
8
Milan
31
9
Roma
27
10
Udinese
26
11
Torino
23
12
Genoa
23
13
Como
22
14
Cagliari
21
15
Empoli
20
16
Parma
20
17
Lecce
20
18
Verona
19
19
Venezia
15
20
Monza
13
PROSSIMO TURNO
26.01
Lazio
Fiorentina
26.01
Lecce
Inter
26.01
Empoli
Bologna
26.01
NAPOLI
Juventus
26.01
Genoa
Monza
26.01
Udinese
Roma
26.01
Como
Atalanta
26.01
Venezia
Verona
26.01
Torino
Cagliari
26.01
Milan
Parma