Ecco le parole del tecnico azzurro.
«Prima di cominciare voglio esprimere la nostra vicinanza a tutti coloro che sono stati colpiti dal Coronavirus. Siamo vicini al governo per quello che fanno. Speriamo che la problematica venga risolta».
«Io e il mio staff sono giorni che stiamo vedendo le partite del Barcellona, che è migliorato molto da quando è arrivato Setien. Leggevamo un dato: prima con Valverde recuperavano palla in 11 secondi, con Setien ci riescono in 6 secondi. Questo fa capire quanto sarà difficile domani sera. Dobbiamo ricordarci che si gioca in 180 minuti, non si può sbagliare nulla, dobbiamo essere concentrati. Loro non perdonano. Dobbiamo controllare la gara e fare scelte sicure».
«Il Barcellona domani avrà 14 giocatori ed una banda di ragazzini? Andate a vedere i ragazzini come interpretano il calcio. Le problematiche societarie fanno il solletico a questi calciatori. Sono campioni nella testa. Con Setien sono tornati a giocare come giocavano tempo fa».
«Insigne è un giocatore importante, perché è intelligente e anche non avendo fisicità si mette a disposizione e si spende anche nei recuperi. Insigne ha un motore importante, fa 12 km a partita. Non deve parlare sempre ma parlare poco ed entrare nell'anima».
«Non possiamo pensare di non subire il Barcellona, perché loro li subiscono tutti. Noi dovremo essere bravi a fare una grande partita di collettivo, attaccare e difendere da collettivo e non pensare solo a Messi. Ho letti che stavo preparando una gabbia per Messi, ma non è vero. Mettere un uomo addosso a Messi non serve a nulla. Oggi proveremo delle cose e vedremo. Di sicuro Messi è un esempio per il calcio mondiale, fa cose impensabili e non ha mai detto una parola fuori posto o fatto una cosa fuori dalle righe. Per i bambini lui è un esempio».
Impostare l'azione dal basso. «Lo vedrete solo domani».
Sul pezzo. «Come si tiene la squadra sul pezzo? Con il lavoro quotidiano, le priorità e le regole, con il rispetto. Gestire 25 calciatori e altre 40 persone che sono tutti i giorni qui: è lì il segreto, trovare una parola diversa ad ognuno di loro e dire la verità . Bisogna dire le cose brutte. Oggi per me è dire ai ragazzi che domani non verranno in panchina, per me è la cosa brutta. La squadra si tiene sul pezzo con la quotidianità , arrivo prima di loro e vado via 4-5 ore dopo di loro. C'è un lavoro dietro. Il calciatore di oggi è molto più evoluto. Oggi pesano le persone ancora di più».
Le sfide del passato. «Da giocatore quando sfidavo il Barcellona ci guardavamo in faccia e dicevamo che noi giocavamo ad un altro sport. Non toccavamo palla e loro non te la facevano mai acchiappare. Non li acchiappavi. Per 4-5 giorni ti sentivi su un altro pianeta. Queste sono le sensazioni che ho provato da calciatore contro il Barcellona. Mentalmente ti ammazzavano».
Attacco e difesa. «Per me la squadra migliore è quella con 5 giocatori cattivi come me e 5 come Kakà e Ronaldinho. Però mi piace più gente tecnica che gente alla Gattuso. Ovviamente parlo del Gattuso giocatore dei primi anni, perché negli ultimi avevo due ferri da stiro al posto dei piedi. A livello difensivo siamo cresciuti, prima non eravamo una squadra e si giocava senza annusare il pericolo. La squadra è migliorata su questo aspetto».
«Fabian e Manolas ritrovati? Tutta la squadra lo è. Anche Hysaj e Mario Rui hanno dato tanto. Quando mi lamentavo con Fabian nei primi giorni gli dicevo che doveva mettere forza nelle gambe. E' molto forte tecnicamente. Dobbiamo pensare da squadra, dobbiamo metterci a disposizione degli altri».
Su Lozano. «Adesso sto facendo delle scelte, si deve far trovare pronto. Non è l'unico che non gioca. Deve lavorare e farsi trovare pronto. Oggi faccio delle scelte, cerco altre caratteristiche, per questo non sta trovando spazio».