L'Associazione Italiana Calciatori è andata allo scontro frontale con la FIGC, dopo aver analizzato le delibere assunte dal Consiglio Federale di ieri, in special modo per la parte che consente ai club di iscriversi al prossimo campionato, se avranno pagato ANCHE SOLO UNO STIPENDIO ai calciatori durante il periodo marzo-giugno 2020.
Roba sinceramente folle.
"È forte la delusione - si legge nel comunicato AIC - nell’apprendere che i club di tutte le serie professionistiche potrebbero iscriversi al campionato 20/21 a fronte del pagamento di un solo mese di stipendio del periodo marzo-giugno 2020.
Si tratta di norme programmatiche irricevibili che in Consiglio Federale hanno trovato la ferma opposizione dei rappresentanti di atleti e tecnici e che
pregiudicheranno la tranquillità economica della maggior parte dei tesserati professionisti.
"Siamo di fronte ad una vera e propria stortura se pensiamo che nel periodo di marzo si sono disputate gare in tutti e tre i campionati professionistici, mentre nel periodo di lockdown tutti gli atleti, la maggior parte senza potersi allontanare dalla sede di lavoro, hanno continuato a svolgere le quotidiane sedute di allenamento da casa e su indicazione del Club".
"Ci aspettavamo un incentivo istituzionale alla ricerca di accordi sulle mensilità coinvolte dall’emergenza sanitaria e ci ritroviamo un avallo al contenzioso che sarà , nella maggior parte dei casi, strumentale e pregiudicherà soprattutto le categorie più deboli. Alla luce di quanto sopra, la nostra Associazione auspica l’adozione di un sistema che favorisca le intese collettive volte a risolvere le problematiche anziché fomentare un contenzioso generalizzato".
"Abbiamo prontamente chiesto un incontro con Figc e Lnd per valutare le norme di iscrizione ai prossimi campionati e trovare insieme un modo per salvaguardare le fasce più deboli della nostra categoria. Il campionato 20/21 inizia già da ora con un malcontento generalizzato al quale è compito nostro dare risposte concrete".