Il che alimenta non poche preoccupazioni, visto il calendario imminente che ci manda prima a Torino contro Juve e poi a Roma nel giro di 6 giorni.
Ma cosa è successo al Napoli?
La sensazione è che mentre lo scorso anno c'era lo stimolo di essere la rivelazione che poteva spaventare tutti, quest'anno c'è invece la pressione di doversi confermare grande per forza.
Un cambiamento di prospettiva che forse non tutti sanno gestire a livello di personalità , e che si traduce in prestazioni opache e colossali distrazioni soprattutto difensive, singole o collettive.
Ripensate ai gol di Bonucci e Petagna su assist di... Ghoulam, a quello di Dzeko... propiziato da Koulibaly. Oppure pensate al primo gol segnato ieri da Caldara: una difesa a zona di solito si concentra sulla palla e non sull'uomo, e allora come è possibile che tre giocatori del Napoli guardano la palla che passa in area e nessuno la colpisce?
Black-out che dimostrano come al Napoli manca decisamente ancora molto per essere grande davvero. Però Sarri l'ha sempre detto e ribadito: il Napoli non è al livello della Juve, loro sono di un'altra categoria, come il Real. E questo non va vissuto come un dramma.
Il dramma sammai è che qualcuno non se n'era ancora accorto e ha scelto il momento peggiore per farlo sapere. Poi ha preso un aereo e se n'è volato lontano. Non si fa così.
