«Non va bene creare così tanto e non sfruttare le occasioni. Nel primo tempo potevamo stare sopra di 3 gol. Per quello che creiamo e per quello che subiamo segniamo poco e prendiamo troppi gol. Palleggiare è facile ma non è così, dobbiamo diventare una squadra pensante per farlo. Dobbiamo stare 95 minuti sul pezzo mentre spesso al primo errore iniziamo a fare qualche movimento in meno. Mi preoccupa la gestione delle partite, ma non solo in vista di Barcellona. Facciamo fatica ed abbiamo il dovere di migliorare».
Turnover. «Quest'anno abbiamo fatto tre campionati, ora devo dare minutaggio ai ragazzi e oggi ad esempio ho fatto riposare Mario Rui. Qualcuno deve riposare, ci sta di giocare al di sotto delle proprie possibilità in questo periodo».
Demme e Lobotka. «Demme dà equilibrio, Lobotka sa palleggiare. Sono molto diversi e lo sapevamo quando li abbiamo presi. Inizialmente non eravamo squadra e mi serviva l'equilibrio di Demme, ora siamo a tratti più squadra.
Barcellona. «Tra due settimane ci giochiamo qualcosa di importante, possiamo entrare nella storia del Napoli. La città non ti aiuta, ci sono belle isole, fa caldo, c'è il mare... tutte distrazioni possibili stanno qua. Il Barcellona non sta messo bene? Il problema è che ne hanno uno che prende palla, ne salta dieci e mette la palla al sette. Siamo ancora muro e muro con l'ospedale e ad un passo dal cimitero».
«Calcio senza pubblico? Il calcio è un'altra cosa, non mi fa schifo perchè abbiamo il dovere di far ripartire la macchina. E' un altro sport, stiamo facendo un qualcosa di difficile e vedere stadi così non è bello».