Chiariamo subito che per "grandi" intendiamo quelle che hanno potere mediatico, e cioè non solo la Juventus. All'epoca di Maradona, anche il Napoli era una grande. Le grandi sono quelle che smuovono radio e tv appena aprono bocca, che siano prime, terze, settime o decime in campionato. Tradotto: potere politico.
In realtà nell'ultimo periodo questi compensi sono stati rivisti, e adesso hanno una componente fissa e una variabile. Però la sostanza è che parliamo comunque di guadagni che vanno dai 2500 netti a salire per ogni partita di Serie A.
Quel che ci interessa è sottolineare un concetto: se un direttore di gara viene messo a riposo per i suoi errori, non perde solo occasioni di carriera ma perde soprattutto molti soldi. Ripetiamo: molti soldi.
L'arbitro deve quindi scongiurare il rischio economico di farsi sospendere. Cioè evitare errori che fanno rumore, quelli che finiscono sui giornali.
Secondo voi se si gioca Juve-Empoli e c'è un torto arbitrale, quale rischia di fare più rumore: uno contro la Juve oppure uno contro l'Empoli?
Quale dei due economicamente parlando è meglio evitare?
Per un anno non ha diretto la Roma. Quando poi è tornato a dirigerla, i giallorossi con lui hanno fatto 5 vittorie e 1 pareggio. E mica contro squadrette, perché tra queste 6 partite ce ne sono due contro l'Inter, una col Napoli e anche un derby. Solo un caso? Mah...
Lo stesso Bergonzi rivelò anche un altro aneddoto: «Dopo l'errore commesso in Napoli-Juve quando fischiai il rigore su Zalayeta, venni messo a riposo per due mesi e non arbitrai la Juve per due anni».