«sono stato in bilico fino alle ultime ore del mercato. Almeno ora so dove mi trovo. Si è parlato molto anche di me. Non sempre è stata detta la verità , quindi vorrei chiarire alcune cose. L'SSC Napoli voleva prolungare il contratto con me per altri 5 anni. Il club mi ha dato una scelta: firmare un contratto o andare. Ho deciso che mi sarebbe piaciuto provare qualcosa di nuovo altrove. Avevo due opzioni e poiché mi rifiutavo di prolungare il contratto, la situazione divenne chiara. Il manager, David Pantak, stava cercando un club per me. C'era interesse da parte di alcune squadre, ci sono stati colloqui. La pandemia di coronavirus ha complicato alcune cose, come è successo per molti calciatori. Non ha aiutato neanche me. Ho già ricevuto altre offerte in estate».
Ipotesi Roma. «Ho fatto le visite, è vero, ma non vorrei commentare a quale squadra ero più vicino. Comunque, avrei dovuto continuare a giocare in Italia».
Denaro o no. «Se il mio futuro fosse deciso da questioni finanziarie, estenderei il mio contratto con l'SSC Napoli. Ho ricevuto un'offerta a condizioni molto buone. Però la carriera di un atleta è bella ma corta: ho 26 anni, voglio crescere ancora e diventare un calciatore migliore. Penso che questa sia la volta buona per provare una nuova sfida. Sono una persona che segue il suo istinto, fare qualcosa contro se stessi non ha senso. Negli ultimi mesi tante cose sono state capite male ed esagerate. Non c'è mai stata ostilità verso il Napoli da parte mia, volevo risolvere le cose in modo professionale. Ho grande rispetto per il Napoli e ho passato quattro anni bellissimi a Napoli. Rispetto Napoli ed i suoi tifosi. Ho avuto prestazioni peggiori ed altre più buone. Ma ho deciso così, giusto o sbagliato che sia».
Cessione. «Sin dall'inizio volevo andare via in armonia con il club, ma il Napoli non comunicava con i club nei quali sarei voluto andare. Non penso che un giocatore possa essere messo da parte in questo modo per mesi. Non è una bella cosa, no?»
(ndr, Juve?)
L'esclusione. «Me l'aspettavo, ma l'ho scoperto dai mezzi di informazione e non dal mio club. Mi aspettavo un rapporto più professionale. Penso di non esser stato trattato nel modo giusto. Altri giocatori della rosa non hanno rinnovato i loro contratti, ma è tutto calmo attorno a loro. Sono stato il goleador del club nelle ultime due stagioni, ho sempre dato il 100%. Ne soffrirò un po', ma andrò avanti».
Rapporto col Napoli. «Fino all'ultimo giorno di contratto, mi allenerò e giocherò al massimo delle mie possibilità . In ritiro lo staff tecnico del Napoli è stato molto impegnato con noi, c'era anche Gattuso sebbene potesse anche evitarlo. Ci hanno trattato come calciatori che non sarebbero dovuti andare via, lo staff non ci ha fatto sentire come se fossimo in una situazione diversa».
Social. «Prima della partita contro la Finlandia, le critiche ricevute erano già alle spalle. Avevo già visto le notizie negative su di me sui social media: la definirei una valanga, per dire. Ci sono situazioni che sfuggono dalle mani. Per esempio, quando la tua fidanzata legge offese su di me sui suoi profili».
L'ultimo anno. «Strano, per via della pandemia. Per noi è stato anche peggio visto il settimo posto in Serie A. Abbiamo avuto momenti difficili, abbiamo cambiato allenatore e c'è stata una pausa per il coronavirus. Ma abbiamo finito la stagione nel modo migliore, ho vinto il mio primo trofeo. Segnare il rigore decisivo è stata una bella sensazione, l'adrenalina non mi condizionava. Speriamo di tornare presto a giocare davanti ai tifosi, si sente la loro mancanza».