I colleghi del Corriere dello Sport hanno intervistato il portierino azzurro Luigi Sepe. Eccone un estratto. «Ho sempre giocato in porta. Mio padre mi vedeva in una posizione diversa e mi ha scoraggiato. Quasi non mi accompagnava più agli allenamenti. Invece, il mio impegno è stato ripagato e questa scelta è diventata un lavoro importante che io sento sempre più mio. Io penso che si nasca con la del portiere. Per mettere la faccia a terra, in mezzo a un nugolo di gambe, d'altra parte, serve coraggio. E anche un pizzico di pazzia».
Commenti (0) Inserisci un commento (I commenti saranno sottoposti a moderazione)