Il tecnico azzurro parla in conferenza stampa alle 12.45 da Castelvolturno. Alla fine viene anche fatta una comunicazione riguardo Pino Daniele: «Il Napoli non giocherà col lutto al braccio, ma per la partita con la Juve vogliamo fare qualcosa di significativo per Pino».
Ecco le parole di Benitez:
PINO. «Sono addolorato per la scomparsa di Pino Daniele, esprimeva il sentimento e il cuore che si vede in questa città. Non sono uno che segue tanto la musica, ma Napul'è è un pezzo di cuore.».
MERCATO. «I due nuovi giocatori permetteranno alla squadra di bilanciarsi meglio. Gabbiadini è italiano, giovane e valido per il presente e il futuro. E' un passo avanti rispetto a dove eravamo prima. Siamo ancora aperti al mercato. Con Strinic è facile perché sappiamo che gioca a sinistra, con Gabbiadini devo parlare per capire in quale ruolo si trova meglio perché lui ne può fare quattro».
CESENA E JUVE. «Juventus? Noi adesso pensiamo solo al Cesena, alla gara contro la Juve penseremo il giorno dopo questa trasferta. Vogliamo approfittare della carica della Supercoppa e della vittoria sulla Juve per dare continuità ai nostri risultati».
TIFOSI. «Abbiamo visto con l'allenamento al San Paolo quanto entusiasmo c'è. Lo abbiamo fatto proprio per sentire il calore dei tifosi dopo la sosta, per ripartite sempre tutti insieme. Il messaggio è chiaro, tutti insieme sarà più facile vincere. Ora tutti uniti per affrontare il Cesena, questo aiuta molto».
CONTRATTO. «Ho parlato col presidente qualche settimana fa e parleremo fra qualche mese del mio futuro. Adesso la priorità è alle partite che ci aspettano. Ho avuto qualche offerta ma sono impegnato al massimo qui per continuare a vincere. Fra qualche mese parleremo e vedremo dove saremo. Con la Champions resterei? Il piazzamento Champions non c'entra, penso solo al Cesena».
ENTUSIASMO. «Vincere aiuta a vincere perché ti dà intensità, forza, voglia. Cesena sarà importante perché dobbiamo dimostrare a noi stessi che possiamo tenere alta la concentrazione con tutti».
SCUDETTI E TROFEI. «Ma vincere è sempre difficile, a prescindere dalla competizione. Vincere è sempre difficile perché tra tanti ci riesce sempre soltanto uno. Non voglio rimettere in ballo il discorso sul fatturato ma a Valencia abbiamo vinto dopo 31 anni. Perché dopo 31? Perché è così... Perchè non è una realtà come Madrid, Barcellona. Ecco perché è importante lavorare spalla a spalla, perché se fai un allenamento con 25mila persone la squadra si carica, viene aiutata. E se si va avanti tutti uniti si può fare di più delle tue possibilità. Qui siamo simili a Liverpool, l'ambiente è caldo, può essere positivo e negativo in certi casi».
STRINIC. «Sta fisicamente bene. Non fantastico ma a un buon livello sì. Può giocare, non so per quanti minuti ma può giocare. Ho visto dei video su di lui, l'ho valutato a livello tattico».
ERRORI. «Ai ragazzi ho detto dell'importanza delle partite contro le piccole. Il Cesena darà il massimo e non sarà facile. Per questo dobbiamo stare attenti, non voglio più rivedere certi errori».
RAFAEL. «E' giovane, un portiere può giocare fino a trentacinque-quaranta anni, ha il tempo per migliorare».
ZUNIGA. «Bisogna avere pazienza quando un infortunio è al ginocchio, potrebbero esserci fastidi ripetuti. Dobbiamo aspettare come reagirà nei prossimi giorni, non so se saranno 10 o 15 giorni».
REAL E BARCA KO DOPO LA SOSTA. «Il pericolo nasce dal fatto che non si ha tempo per lavorare con i giocatori è difficile prevedere il rendimento con i giocatori. In questi giorni abbiamo lavorato bene, fisicamente è a buon livello e sono tranquillo per la preparazione della partita».
AVVERSARIE. «Inter e milan si sono rinforzate, ma dipende. David Lopez ha dimostrato di essere un buon acquisto. Possiamo dire che Cerci e Podolski sono migliori, ma poi bisogna vederli in campo».
CENTROCAMPISTI. «La squadra si allena bene, anche i centrocampisti, solo che mi dicono che quando parlo così di loro poi perdiamo, quindi dico che si sono allenati male (ride, ndr)».