E' la partita più importante della stagione. Come lo era quella di Doha. Come lo era quella in casa contro la Roma. Come lo era quella col Cesena. e prima ancora quella con il Milan. Sono state, via via, tutte "partite più importanti della stagione". Si sentiva dirlo quasi ogni settimana. In questa costanza che pare un un po' contraddittoria, però, si nasconde una grande verità. E cioè che sono tutte effettivamente "le più importanti" allo stesso modo. Valgono tre punti (eccezion fatta per Doha, che valeva un trofeo). E sarà così anche per quella contro la Juventus: ne' più e ne' meno rispetto alle altre 20 che rimarranno poi in campionato, a cominciare da quella dell'Olimpico con la Lazio. Tutte valgono uguale.
Discorso scontato o fasullo? No, spieghiamolo meglio. Chi scrive sa benissimo che, nella mente e nel cuore, la partita con la Juve ha un significato particolare. Solo nella mente e nel cuore, però. Perché in classifica vale 3 punti come tutte le altre. E questo è un discorso che il Napoli deve imparare in fretta (speriamo che lo abbia già fatto, in verità) perché è proprio lì, nella illusione che ci siano partite che "contano di più" e altre che contano di meno, che sono caduti (e difficilmente si rialzeranno) i sogni di gloria degli azzurri.
Seconda giornata (Chievo): Il Napoli perde e scivola a -3 dalla vetta.
Terza giornata (Udinese): il Napoli perde ancora e va a -6.
Quarta giornata (Palermo): il Napoli pareggia e va a -8 dalla vetta.
Qui sopra ci sono i tre esempi di partite che "non valevano una stagione" o se preferite che "valevano di meno". Il Napoli le ha affrontate senza il piglio di chi si gioca tutto o quasi, e ha finito per ottenere solo un punto. Quel che è peggio, però, è che in queste tre partite che si sono giocate in sequenza (seconda, terza e quarta di campionato) il Napoli ha accumulato un distacco di 8 punti, praticamente il distacco è tutto lì. Oggi come oggi, senza quelle tre partite, il Napoli potrebbe giocarsi contro la Juve il sorpasso in vetta.
Se il Napoli avesse messo contro il Chievo metà dell'intensità che metterà (ne siamo sicuri) domani in campo, e l'altra metà l'avesse messa contro l'Udinese, avrebbe fatto probabilmente 6 punti in quelle due partite e sarebbe già ora a -4 dalla Juve, senza bisogno di dover vivere una domenica da dentro o fuori, da ultima spiaggia, che invece al massimo ti potrebbe portare a -7.
La verità è che il Napoli di occasioni ne ha fallite fin troppe per sperare di riaprire la lotta per lo scudetto, forse penalizzato da un organico che non ha tra le sue doti quella di essere vincente dalla prima all'ultima giornata. "I tifosi fanno bene a sognare", dice giustamente Benitez, però intanto lui e Bigon, con i piedi ben saldi per terra, devono scoprire come rendere più forte questo Napoli intervenendo là dove serve. In difesa e a centrocampo. Magari a giugno, magari adesso. L'importante è che si faccia perché se vivere di sogni può aiutare a darti una spinta, vivere di rammarichi ti fa fare solo il fegato amaro.
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)
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