«Era il 2010 e avevamo un'emergenza sulla fascia sinistra. Ci serviva un mancino e c'era un giocatore che giocava poco nel Tottenham con Redknapp in panchina. Era molto giovane, non c'erano le condizioni. Avremmo dovuto investire 10 milioni». Quel giocatore è Garreth Bale, e a parlare è il ds azzurro Riccardo Bigon. Sull'edizione uscita oggi del magazine "E' Azzurro" c'è una lunga intervista con lui, della quale vi proponiamo alcuni stralci.
SOGNO. «Napoli per me significa tanto. Mio padre ci ha giocato e poi allenato ottenendo grandi risultati. E' un rapporto che va al di là della sfera professionale [..] Sarebbe bello riuscire a vincere come ha fatto lui qui a Napoli».
RETROSCENA. «L'ipotesi Napoli nacque nel 2009. Ricevetti una chiamata da Chiavelli che mi chiese la disponibilità per un incontro. Ero fra Pescara e Giulianova a cercare giocatori per la Reggina. Ovviamente dissi si.Ero in auto: cambiai subito strada in direzione Roma»
VIDAL. «E' il secondo rimpianto. Mi sono mosso in anticipo e se il giocatore non fosse partito per la Coppa America, probabilmente l'avrei spuntata».
BENITEZ. «I presupposti per rinnovare ci sono. Il rapporto è ottimo e si lavora bene. Ovviamente non contano solo questi aspetti quando si stipulano i contratti. Parlerà col presidente De Laurentiis e decideranno cosa fare. Benitez non ha mai escluso di poter restare».
TRATTATIVE DIFFICILI. «Sono state due le trattative più difficili: Vargas e Rafael. Il portiere brasiliano era seguito dalla Roma e dall'Inter. Per quanto riguarda il cileno, ho trascorso tante notti insonni per definire l'affare considerando la concorrenza dello Zenit e del Chelsea».
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