Cavani nuovamente a Napoli. Ne parla il Matador alla trasmissione "Ultimo al Arco". «Ringrazierò sempre con affetto tutte le squadre in cui ho giocato perché mi hanno fatto crescere, ma a Napoli furono tre anni splendidi, una città che mi diede tutto: nome, crescita, fama nel mondo. Sento molte sensazioni quando si parla di Napoli. Tornarci? Io ne ho parlato con la mia famiglia e mi piacerebbe davvero molto tornarci un giorno, solo quando non ci sarà il presidente attuale però. Tornerei a questa condizione, l'ho sempre detto».
DE LAURENTIIS. «Nel calcio spesso c'è molta politica, e si perdono alcuni valori propri dello sport, valori umani. Non mi è piaciuto quello che è stato detto quando me ne sono andato ma non ho mai detto nulla per rispetto del club. Ma sono sempre stato chiaro, credo che non sia stata rispettata una persona che ha dato tutto per il club».
DENARO. «Napoli mi ha dato tantissimo, ma anche io ho dato qualcosa, il mio massimo. Se succederà, un giorno spero di dare ancora di più. C'è ancora gente che mi vuole bene tra i tifosi è vero, gente legata a me: ma che siano state dette certe cose, è da brutte persone. Parigi? C'è un amore differente, si. Era più difficile uscire di casa ai tempi di Napoli, bisognava dedicar loro più tempo ma è una particolarità della tifoseria, ognuno se la godeva in modo differente».
GIOIELLERIA. «Siamo entrati tranquilli alle sette, quando stavano per chiudere i negozi. Abbiamo iniziato a parlare, poi qualcuno si è accorto: fu incredibile, c'erano più di mille persone fuori dalla porta. All'inizio fu strano, c'era gente che fotografava dal tetto, sotto ti pestavano i piedi. E' un momento personale di carriera differente, a Napoli si vive il calcio in modo differente, ma tutto quello mi ha aiutato a crescere, poi ti restano nel cuore questi momenti bellissimi, non devi compararli con l'attuale di Parigi ma solo vederla come esperienza indimenticabile».
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