In un'intervista rilasciata sull'edizione odierna di Il Mattino, Kalidou Koulibaly ha toccato anche il tema razzismo: «Qualche buu ogni tanto lo sento, ma poi mi stringo le spalle e decido che non è il caso di reagire. Mi dico: “ma che ne sanno loro di me, della mia storia?†. E lascio perdere. Diverso sarebbe se lo sentissi fare dai miei tifosi, da quelli del San Paolo: ne resterei ferito. Il razzismo nasce dall'ignoranza: bisognerebbe coltivare il rispetto, tutto qui. Chi lascia la sua terra non lo fa per piacere, ma per necessità. Bisogna smetterla di pensare che uno straniero sia una minaccia, un pericolo: è una risorsa. Oggi, per esempio, i miei genitori non sarebbero mai potuti arrivare in Francia. E questo non sarebbe stato giusto. I miei genitori sono arrivati dal Senegal negli anni ' 70 e hanno molto faticato all' inizio: io ho tre fratelli e una sorella e in famiglia parliamo ancora il senegalese perché così hanno sempre voluto mio padre e mia madre per farci conservare il legame con la nostra terra. E tutti sono stati sempre al mio fianco. In ogni decisione. Seudou gioca a calcio nella squadra del mio paese. Quando ho dovuto scegliere la nazionale con cui giocare nessuno ha avuto dubbi: ho scelto la Francia e ho preso parte al Mondiale Under 20 in Colombia. Perché c' è una intera generazione di immigrati che non si sente straniera: siamo nati in Francia, siamo francesi».