Il primo era stato Callejon, qualche giorno fa: «Allo Scudetto ci crediamo». Poi era toccato ad Hamsik ribadire il concetto dopo il bel match disputato con la maglia slovacca. Si era anche aggiunto Insigne, magari più timidamente, a questo coro. Con frasi del genere era lecito aspettarsi un Napoli agguerrito e feroce a San Siro. Macché.
E' venuto fuori un 2-2 finanche generoso nel numero di gol fatti, visto che di occasioni se ne contano forse 6 o 7 in tutto. Napoli scialbo nel primo tempo, meglio (se non altro più presente) nella ripresa. Bravo a fare del cinismo una virtù (e fortunato a ritrovarsi ancora uno come Callejon), sciagurato nel mettere in mostra delle colossali amnesie difensive. Insomma, c'è tutto il panorama dei difetti che una squadra da scudetto non dovrebbe avere.
Poi finisce la partita, arriva davanti ai giornalisti David Lopez e dice: «Alla vigilia una pareggio a San Siro l'avrei reputato buono, ma ora dico che è stato un peccato». Ma come? Accontentarsi di un pareggio prima ancora di giocare? E i proclami di scudetto? Viene il dubbio che ci sia una parte di giocatori che frequenta uno spogliatoio, mentre l'altra parte ne frequenti un altro. Viene il dubbio (che in realtà è una certezza) che non tutti abbiano una mentalità da vincenti.
Per costruirla, però, anche il tecnico ci deve mettere del suo (Antonio Conte docet). Benitez invece sembra un professore bravo a istruire sui concetti, molto meno a farli mettere in pratica. Per l'ennesima volta in questa stagione alla fine dice: «Male per un tempo, meglio in un altro», come se non fosse una cosa grave, come se le partite non durassero sempre 90 e passa minuti. Come se non fosse responsabilità dell'allenatore mandare in campo una squadra "cazzuta" (citiamo il presidente) sin dall'inizio.
A margine di tutto, tra chi parlava di scudetto e chi di accontentarsi di un pareggio a San Siro, ci sentiamo di dare ragione più al secondo che non al primo, se non altro per essere realisti. Questo Napoli non si avvicina neanche lontanamente a Juve e Roma, ma di sicuro è l'organico che più di tutti può ambire al terzo posto, ed è un campionato così "povero" che basterebbe davvero poco per centrarlo.
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)
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