Dal "Gringo" Clerici a Dossena, da Penzo a Marangon e Garella. I giocatori di talento che hanno vestito le maglie di Verona e Napoli non mancano certo. Chi ha lasciato il ricordo migliore è Garella, portierone sgraziato ma efficacissimo, che ha regalato il primo scudetto sia ai gialloblù che ai partenopei. Una cosa che probabilmente nessuno riuscirà a ripetere nella storia, roba che a raccontarla ai nipotini oggi lo prenderebbero per matto. E invece lui ce l'ha fatta. Anni Otanta, altri tempi.
Il più recente è Jorginho, ex ancora "in carica", per così dire. Uno che ha lasciato ottimi ricordi a Verona e stenta a produrne di nuovi a Napoli (nella memoria c'è il gol alla Roma nella travolgente vittoria di Coppa Italia al San Paolo). Dalla sua parte gioca però il fattore età, visto che è giovanissimo e con tutta una carriera davanti.
Meno fresco, ma di poco, è il passaggio per le due città di Andrea Dossena, che di fortune ne ha raccolte pochine, a dire il vero, sia da una parte che dall'altra. A Verona, però, c'è da dire che ha vissuto gli albori della sua carriera.
Più datati Marangon e Penzo, quasi coetanei: il primo ha vinto lo scudetto a Verona, il secondo ha giocato nel Napoli di Maradona. Chi invece ha lasciato il segno in ambedue le città è stato bomber Sergio Clerici, che a Verona ha lasciato 18 ricordi in fondo alla porta degli avversari, mentre al Napoli raggiunse la cifra di 28.
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