La nottataccia di Kiev ci riconsegna un Napoli disastroso che si avvicina sempre di più al fallimento sportivo. La dea bendata gli aveva messo su un piatto d'argento la finale di Varsavia, mettendo come ultimo ostacolo il modestissimo Dnipro, battuto già due volte dalla derelitta Inter qualche mese fa e passato alle fasi eliminatorie solo perché agli azeri del Qarbag era stato annullato un gol regolarissimo al 93'. Altrimenti sarebbero usciti subito.
Troppo facile batterli, si pensò. Al punto che qualche centinaio di poveri illusi già aveva fatto la valigia e prenotato il biglietto per la Polonia. Bravi furboni, avete buttato i soldi. Come buttata è l'occasione d'oro che ha sciupato il Napoli.
La Champions è tornata ad allontanarsi tutta di un colpo, e adesso la speranza è riposta in tre partite da vincere per forza di cose, per acciuffare un preliminare che ci porterebbe di nuovo in campo ad agosto. Esattamente come un anno fa, con tutte le conseguenze negative del caso. Magari non ci capiterà un altro Bilbao, stavolta, ma se ci ha sbattuto fuori un Dnipro qualunque allora qualsiasi avversario ci dovrebbe far tremare i polsi.
Ma chi fa più paura in questo momento è proprio il Napoli. In una settimana ha ottenuto un pareggio in casa col Dnipro, uno fuori a Parma e un ko a Kiev. Può una squadra ridotta così, senza carattere ed emotivamente a pezzi, infilare il filotto di vittorie con Cesena, Juve e Lazio?
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)
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