Archiviata l'euforia da campionato, c'è da togliersi un paio di schiaffi dalla faccia in Europa League. Con ben chiara una cosa in mente: domani sera, secondo le previsioni, in campo andranno un alcune seconde linee. Mesto, Henrique, De Guzman, Zapata... o se preferite diciamo chi non giocherà: Callejon, Higuain, Hamsik, Maggio. Questo per comprendere che è inipotizzabile assistere ad una prova come quella contro la Roma (magari capiterà, forse, ma è lecito non puntare troppo su questa evenienza), e più probabilmente si dovranno stringere un po' di più i denti e fare di necessità virtù.
Alcuni di quelli che giocheranno domani o non lo fanno da un pezzo, o quando l'hanno fatto si sono dimostrati ancora poco coinvolti nel progetto di Benitez. Pensare che la bacchetta magia li abbia tramutati in mezzi top player è da autolesionisti. Servirà quindi, per loro, una spinta doppia dal popolo del San Paolo, che spesso trascura queste difficoltà e finisce per trasformarsi (a furia di mugugni e fischi) in freno anziché in spinta. Beninteso, chi paga ha il diritto di giudicare le prestazioni come meglio crede, ma bisogna tenere a mente le parole del saggio Benitez: per andare avanti in tutte le competizioni bisogna coinvolgere quanti più giocatori è possibile. Con 15 soltanto non si vince. E nel recente passato azzurro c'è stato chi invece puntava solo sui suoi 15 "titolarissimi", col risultato di fare grandi cose in campionato a scapito dell'Europa, oppure grandi cose in Europa a scapito del campionato.
Se vogliamo tutto, dobbiamo anche essere pronti a vedere un Napoli meno bello, magari zoppicante, magari talvolta anche sconfitto, pensando però che un altro passo è stato fatto, spalla a spalla, nella direzione della rosa larga e ampiamente affidabile, quella che sta cercando di costruirsi Don Rafè.
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)
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