Miguel Reina, il papà di Pepe, ha rilasciato una lunga intervista al Mattino. Eccone un estratto: «Mio figlio Pepe è contento ed emozionato. Preferisce essere "cabeza de ratón que cola de león†(testa di topo che coda di leone) ovvero protagonista in una realtà minore rispetto ad essere comprimario in una più importante. Ma soprattutto vuole divertirsi giocando a calcio. Lui è un eterno ottimista. Uno di quei calciatori che fanno gruppo. Visto che è il più piccolo dei miei figli ed essendomi io ritirato dall'attività agonistica, riuscii a dedicargli più tempo e lo iniziai al calcio in maniera diretta. Mi resi conto che sarebbe arrivato lontano quando a 13 anni superò il provino per entrare alla Masia del Barcellona».
«La sua positività è irradiante e contagiosa. Nella vita bisogna essere in primis dei buoni compagni e lui lo è. Pepe è nato a Madrid ma io e sua madre siamo di Cordova, un luogo molto simile a Napoli nel quale la passione e il calore umano sono fortissime. Io a Napoli? Sì, un paio di volte. La città è fantastica e non dimenticherò mai quando ci portò a pranzo in un famoso ristorante vicino al porto. Io sono stato anche cuoco ma non ho mai assaggiato delle aragoste così deliziose. Per non parlare della mozzarella… Lui arrugginito un po'? Assolutamente no».
Codice