Maurizio Sarri ha risposto alle domande di Radio KissKiss.
«E' un'atmosfera da primo giorno, per cui sono emozionato. C'è stato un intervento del presidente che mi ha fatto fin troppi complimenti davanti alla squadra. ho fatto già qualche colloquio con i giocatori».
«Modulo? In questo momento tutto si può ipotizzare, poi dipenderà da come si evolverà anche il mercato. Ora come ora avendo Insigne, Callejon, Mertens proveremo già da subito anche il 4-3-3».
«Higuain è un giocatore forte e quindi è normale che lo voglio al centro del progetto. Peraltro lui è un tipo eclettico perché può fare sia la prima punta che girare attorno a una prima punta. Confermo quello che ho detto: secondo me ha delle potenzialità superiori rispetto a quelle che ha espresso finora, e io spero di tirargliele fuori».
«Vorrei promettere tante cose ai tifosi ma non sarebbe giusto. Posso solo dire che vivrò questa avventura con umiltà e dando il massimo».
«Valdifiori molto probabilmente sarebbe venuto anche con un altro allenatore. Mi fa piacere ritrovarlo qui perché lui ha una grande velocità di idee, e dentro al mio modo di vedere il calcio lui è perfetto. Sono contentissimo che sia rimasto Jorginho, col quale ho già parlato stamani e sarà anche lui centrale nel centrocampo a tre. Su di lui conto tantissimo. Ho parlato con Reina per un quarto d'ora da solo, lui è un ragazzo intelligente e molto leale, mi ha fatto una grandissima impressione».
«Allan? La sensazione che mi ha dato lo scorso anno è quella di un giocatore dinamico ma anche molta qualità, quindi è un giocatore completo. Però non vado oltre perché entriamo nell'ambito del mercato che è compito di altre presone. E ve la dico tutta: a me il mercato un po' m'annoia, penso più che altro a quelli che ho in rosa. Il mercato non mi appassiona».
«Un giocatore che arriva dall'estero non sa la lingua ne' la nostra mentalità e quindi bisogna aspettarlo, per cui se c'è la possibilità di avere un giocatore di pari livello che però ha già esperienza in Italia lo preferisco».
«Perotti? Giocatore tecnico, rapido e con grandissime capacità. Lui era venuto in Europa con grandi credenziali ma poi si era un po' perso anche per via di alcuni problemi fisici».
«Napoli il mio esame di laurea? E' chiaro che Napoli per me è un salto importante, sarebbe un'università importante e prestigiosa dove prendere la laurea... Io non ho mai avuto nella testa l'idea di arrivare così in alto perché il mio pensiero era fare solo un lavoro che mi appassiona, e già questo mi faceva sentire fortunato, poi immaginatevi un po' cosa vuol dire arrivare a farlo per la squadra per cui facevo il tifo da bambino...»
«Voglio dire grazie a tutti i tifosi per la loro accoglienza. Spero di essere all'altezza del compito».
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