Mirko Valdifiori viene ufficialmente presentato alla stampa.
OCCASIONE. «Per me Napoli è una grande occasione dopo tanti anni di gavetta. Ringrazio il presidente che mi seguiva già da prima di Sarri. Sono orgoglioso, poi l'arrivo di Sarri significa sapere già cosa chiede, ma devo dimostrare in allenamento perchè il mister non regala nulla a nessuno. Sono carico, non vedo l'ora di vestire questa maglia».
APPROCCIO. «L'inizio è ottimo, stiamo seguendo il mister che sa cosa vuole. Sta iniziando a trasmettere le sue idee di gioco e il gruppo lo segue. I miei nuovi compagni mi stanno aiutando nell'inserimento. Sono felice perché ho la consapevolezza di essere arrivato in un club che lotta per vincere».
STILE DI GIOCO. «Il ruolo lo decide Sarri. Con lui ho giocato sempre davanti alla difesa perché lì mi sono espresso meglio ma se mi chiede altro non c'è problema. Il tipo di calco che vogliamo fare è aggressivo, propositivo. Si difende creando pressione sull'avversario, si punta alla riconquista del pallone per ripartire subito. Lui è sempre stato maniacale per la difesa, se non fosse stato così non saremmo arrivati alla salvezza con l'Empoli. Il modulo? Lo sceglierà l'allenatore, ci son tanti giocatori di qualità in avanti e non sarà un problema».
DE LAURENTIIS. «Mi ha accolto a braccia aperte a Castelvolturno, è il modo migliore per partire e rompere il ghiaccio. Mi ha messo subito a mio agio, che per un calciatore nuovo è importante. Mi ha dato molta fiducia. Lo ringrazio».
DRONE. «Serve, serve... Ci aiuta a capire gli errori che facciamo durante gli allenamenti. Per me ovviamente non è novità perché lo usavamo già a Empoli».
COMPAGNI. «Insigne ha delle grosse qualità, negli inserimenti palla al piede è bravissimo e si sta districando bene nel ruolo di trequartista. Jorginho nel centrocampo a tre è un grande giocatore, fece benissimo anche a Verona. Hamsik? Sarà bello giocare con un grande campione simile. Non vedo l'ora di sentire il San Paolo. Ricordo il 2-2 di De Guzman, mi è rimasto in testa il boato della curva, sapere che ora quelli sono i miei tifosi mi rende orgoglioso».
RIGORI. «Non so se li tirerò oppure no. Bisogna capire chi saranno gli altri giocatori indicati dal tecnico per calciarli».
HIUGAIN. «Lo aspetto per conoscerlo, ma non ne parliamo nello spogliatoio. Dispiace che abbia perso la finale, poi quando arriverà avrò la fortuna di conoscerlo».
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