Dopo Valdifiori, tocca a Maurizio Sarri parlare in quella che è la sua prima conferenza stampa da quando è tecnico del Napoli.
FATICA. «Sto spremendo i ragazzi perché passiamo molto tempo sulla didattica, ma quando saremo più avanti gli allenamenti dureranno di meno».
IMPATTO. «Durante un cambiamento la forza la dà la società, nei momenti in cui c'è intransigenza in alcuni casi. Se questo non succede qualsiasi innovazione può essere problematica per i giocatori, ma in questo caso ho una squadra che è predisposta nei miei confronti, per cui sono felice del percorso che stiamo facendo. Al momento vedo solo il bene di questa avventura. Perchè è la prima grande squadra e vedo tutto bello. So che il difficile arriverà, ma spero che ciò avverrà il più lontano possibile».
HIGUAIN. «L'aspetto anche io, ma è giusto che si riposi sia fisicamente che mentalmente. Ho molta voglia di parlarci per capire che persona è perché sul giocatore ci sono pochi dubbi. Se può essere il nostro leader? Dal punto di vista tecnico può darsi, poi il leader può essere anche un giocatore che gioca poco ma che incide sullo spogliatoio».
REINA LEADER «Può darsi perché ha questo carattere così esuberante e gli altri ragazzi lo stimano, ma vedremo... ci sono anche altri con queste caratteristiche».
DIFESA. «In attacco un'arma utile è la fantasia, ma in difesa quella conta poco. Nessuno difende con fantasia, dietro servono altre qualità e senza equilibrio si vanifica tutto. Rinforzi? Mi stanno sui coglioni i tecnici che parlano solo di mercato, a me piace allenare i ragazzi che ho a disposizione. Per me questi 25 che ho a disposizione sono i più forti che ci sono in Italia, la penso così».
HAMSIK e INSIGNE. «Hamsik mi ha detto che preferisce giocare a centrocampo, Insigne invece lo stiamo vedendo in quella posizione, hanno deciso loro due in base alle loro caratteristiche».
FATTURATO. «Ad Empoli eravamo l'ultimo, ma ci chiedevano la salvezza. A Napoli siamo il quinto e vediamo di metterci dietro qualcuno».
DOMANDA TRANELLO. «La soddisfazione maggiore?... Vi aspettate una risposta che non darò mai (ride, ndr). Diciamo che la soddisfazione più grande sarebbe vedere la squadra dare il massimo».
L'INVITO. «Higuain a Dimaro? Anche se arrivasse un'ora prima della fine del ritiro, sarei contento comunque per il segnale che darebbe alla squadra. Comunque la cosa importante è che arrivi pronto e riposato, perché ha avuto una stagione faticosa. Sono convinto che lui possa ancora migliorare. Vorrei che a differenza dell'ultimo periodo della scorsa stagione, scendesse in campo sempre col sorriso. Già così potrebbe fare di più. Deve tornare a divertirsi».
MERTENS E CALLEJON. «Secondo me potrebbero fare da seconda punta, ma poi valuteremo cosa provare. Mertens mi ha detto che può fare tutti e tre i ruoli mentre nel 4-3-3 sono entrambi esterni».
FISICITA'. «Non è una caratteristica chiave. Il mio Empoli aveva la media di peso e di altezza più bassa della Serie A. Per me contano molto i più l'intensità e il ritmo».
TURNOVER. «E' una cosa che affronteremo settimana per settimana, non guardiamo al lungo periodo perché poi basta un dettaglio per far saltare tutto il programma. non posso pensare a settembre chi farò giocare a ottobre. Ogni settimana gioca chi sta meglio anche perché non ci sono partite meno importanti quando si veste la maglia del Napoli».
IL VECCHIO NAPOLI. «Quando l'ho sfidato sapevo che potevo prendere 5 gol, ma anche che ci avrebbe concesso tanto. Secondo me soffriva di mancanza di equilibrio. Se avesse vinto con Dnipro e Lazio sarebbe stata una stagione trionfale, però non so perché no ci sia riuscito, se è dipeso da fattori mentali o altro. Col tempo capirò la tenuta mentale della squadra».
COMPLIMENTO A JORGINHO. «Per me sia Valdifiori che Jorginho sono giocatori importanti. Vi dico che se domani avessi una partita importante non saprei chi dei due farei giocare».
IL DRONE. «Quando fai qualcosa di inusuale si crea sempre clamore. In realtà il drone è molto utile perché mi permette di rivedere le immagini dall'altro, quindi seguendo bene come si muove la linea difensiva, mentre se le vedessi con una telecamera da bordo campo perderei la profondità».
APPRENDIMENTO FACILE «C'è un aspetto positivo di questi giorni. Con il livello tecnico che hanno i miei ragazzi, ogni cosa che chiedo riescono a riproporla subito in campo. In passato, avendo avuto squadra di una cifra tecnica inferiore non mi succedeva con questa facilità...»
LO SLOGAN. «Per il mio Napoli vorrei sceglierei 3 parole chiave: Umiltà, applicazione e soprattutto divertimento. Chi è umile, se è anche forte diventa un avversario difficile per chiunque. Vorrei vedere una squadra che in campo si diverte perché palleggia, crea, non rischia».