Tra Napoli e Reina è stato colpo di fulmine. E l'anno di lontananza ha fatto capire al portiere quanta voglia avesse di Napoli: «A Monaco sono stato bene - dice a Gazzetta - Però star fuori ti permette di apprezzare di più quello che avevi prima. Sono felice che il Napoli mi abbia voluto di nuovo». Il detto "lontano dagli occhi, lontano dal cuore" viene smentito.
Reina fa lo sport perfetto per Napoli: «Una volta che ci arrivi e impari a conoscerla, la accetti e la apprezzi per quello che è: fantastica, caotica, a volte anche folle. Può capitare che quella follia un giorno non vada bene per te e per la tua famiglia, ma non succede quasi mai perché è quella stessa follia che te la fa amare e ti rende felice».
Il pregio dei napoletani? «Si accontentano di poco... E poi mangiano pane e calcio».
E De Laurentiis? «Il rapporto è davvero buono. Disse una cosa sbagliata. Ma sistemammo subito la questione».
Con Sarri invece Reina ha un rapporto schietto, talmente tanto sincero che preannuncia possibili dibattiti accesi: «Dice le cose in faccia, come me. Gli ho detto che potremmo avere dei diverbi, ma preferisco dire sempre ciò che penso ogni giorno. Non mi piace tenermi le cose dentro».
Difende poi i suoi colleghi: «Il Pipita non si discute: a uno che segna 30 gol a stagione non credo si possa chiedere di più. Ogni stagione propone ormai tantissime partite, ci sta avere bisogno di recupero. Non è detto che arrivare prima in ritiro faccia poi bene. Un calciatore deve riposare sotto tutti i punti di vista».
«Rafael e Andujar? Quello del portiere è un ruolo ingrato. Loro non hanno fatto male, semmai è tutta la squadra che ha avuto difficoltà. Però due anni fa non subivamo così tanti pericoli davanti alla porta come è accaduto recentemente - ha speigato al CorSport - Bisogna ritrovare l'equilibrio anche perché 54 gol subiti in campionato sono davvero troppi».