Non c'è bisogno di una grande memoria per ricordare che l'exploit di De Guzman sia molto simile ad un precedente di poco tempo fa. A molti il tris calato dall'olandese sullo Young Boys ha ricordato quello che fece Edu Vargas contro l'Aik Solna.
Le analogie sono effettivamente molteplici. Jonathan come Edu: entrambi "costretti" a mettersi in vetrina in Europa League per mancanza di chance in campionato. Jonathan come Edu: tre gol e tante grazie a Insigne, che ieri come allora fu il coprotagonista rimasto però all'asciutto. Jonathan come Edu: un centro nel primo tempo, altri due nella ripresa. Jonathan come Edu: accompagnati sempre dal sospetto dei tifosi: "ma servono oppure sono da scartare?".
Qui finiscono i paralleli, e iniziano due storie diverse. A partire anzitutto da chi c'era e chi c'è in panchina. Mazzarri buttò subito nella mischia Vargas, forse troppo in fretta, ma fu oltremodo frettoloso nel bocciarlo subito dopo. Al cileno venivano concessi solo spiccioli di partite già chiuse o ormai compromesse. Una mazzata psicologica per chi aveva un carattere fragile ed era arrivato con la convinzione di spaccare il modo, salvo capire subito dopo che il calcio europeo non ti dà le praterie che offre quello cileno.
A De Guzman è andata diversamente. Alla prima chiamata, in un match incanalato sul pari (a Genova), è stato capace di piazzare la zampata da tre punti. Benitez però non si è esaltato più di tanto, e non ha esitato a metterlo fuori quando non lo riteneva pronto. Così come non ha esitato a lavorarci ancora su, specie durante la sosta, e dargli altre chance se davvero se l'era meritate. Il risultato di questa politica fatta di bastone e carota? Tre gol agli svizzeri, una presenza concreta nel progetto Napoli e un rapporto con i compagni che sembra essere molto più saldo di quanto non fosse quello di Vargas con i suoi...
De Guzman non è arrivato tra mille proclami come accadde per Edu, eppure ha trovato chi lo ha aspettato e guidato nel suo percorso di ambientamento. Ecco perchè se tra lui e Vargas la notte europea è un'analogia al miele, il resto della storia sarà molto differente...
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)
Commenti (0) Inserisci un commento (I commenti saranno sottoposti a moderazione)