Quanta grazia. Napoli con una corsia privilegiata per Capodichino, da dove partono e arrivano diversi Nazionali. La maggior parte con una valigia già pronta, con le idee già chiare riguardo al proprio posto in Nazionale, consapevoli di far parte di un progetto. Quella di Maggio, invece, era riposta in un armadio da più di un anno, ed era stata presa solo in occasione delle preconvocazioni al Mondiale. Solo una spolverata, poi purtroppo è ritornata nell'armadio.
Stavolta invece no, la valigia il buon Crisitan la deve preparare e metterci dentro tutto l'occorrente perché dopodomani si parte. Destinazione Milano, hotel Melia. Lì ci sarà la comitiva azzurra al completo, magari un po' sperimentale, ma sempre azzurro è.
La gioia arriva nel tardo pomeriggio, quando Conte lascia tutti sorpresi "sconvocando" tutto il gruppone che domenica giocherà con la Croazia, e chiamando un mini-gruppo a integrare chi invece con la Croazia non scenderà in campo.
L'ultima volta che Cristian aveva provato questa sensazione, in modo concreto, era stato in occasione della Confederations Cup 2013. Prandelli lo chiamò e lo mandò in campo dal primo minuto nelle partite con Giappone, Spagna e nella finale per il terzo posto con l'Uruguay. Poi un lungo inseguimento verso un posto al Mondiale, un infortunio che lo costringe per buona parte della stagione a recuperare se stesso e il campo, e poi la speranza. Vana, però. Sull'aereo per il Brasile posto per lui non c'è.
Poi l'inizio della nuova stagione, qualche alto e basso e quindi l'impennata. Maggio corre, sgomita e diventa uno dei più in forma. Confeziona l'assist del successo di Firenze, quello che probabilmente ha sciolto gli ultimi dubbi ed ha convinto Conte a puntare su di lui. Ieri sera la comunicazione ufficiale: Maggio, l'Italia ha di nuovo bisogno di te.
Sullo sfondo un uomo, un po' paffuto e con l'accento iberico, se la ride ripensando a quanti giocatori ha dovuto dire "buona fortuna, ci rivediamo al tuo ritorno" in questi ultimi giorni, e quanti di loro devono dirgli grazie per averli messi su quegli aerei. Oggi tocca a Maggio, domani sarà il turno di Koulibaly. Insigne l'avrebbe già dovuto fare ma quel maledetto crac gliel'ha impedito. Ma tranquilli, ci pensa Rafa.
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)
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