Su Repubblica vengono ripercorsi gli ultimi mesi di Sarri, quelli che lo hanno portato a Napoli. Spiegano che da Empoli ha deciso di andare via un po' all'improvviso: «Si era convinto di poter aprire un ciclo lungo e felice, in Toscana. Come sir Alex Ferguson al Manchester United, naturalmente con le debite proporzioni. Ma gli exploit del terzo anno alla guida dell'Empoli, superiori (forse) perfino alle sue più rosee aspettative, gli hanno di colpo cambiato vita e prospettive: proiettandolo in un'altra dimensione».
Chi si era interessato a lui per primo era stato il Milan. Sarebbe finito lì e non a Napoli, ma raccontano che «a Berlusconi non piacesse il “dress code†di quel maestro di calcio: rigorosamente in tuta e con la sigaretta tra le labbra. Il look provinciale non impressionò al contrario Aurelio De Laurentiis, che ha privilegiato la sostanza e ha deciso di portarlo a Napoli: con un blitz coraggioso e allo stesso tempo sorprendente, in una notte di metà giugno».
E poco importa se «a Empoli qualcuno c'è rimasto male perchè Sarri era un'istituzione e sembrava destinato a rimanere a lungo. I più hanno capito e lo accoglieranno tra gli applausi, domani pomeriggio».
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