Calma. Nessun disfattismo. Non possiamo raccontarci fino al sabato che serve tempo ma poi dimenticarcene la domenica sera. Se serve tempo, bisogna saper pazientare. Certo non all'infinito, ma almeno che passi questo primo tour de force che è cominciato proprio a Empoli. Dare tempo non vuol dire ignorare i problemi, sia chiaro, perché quelli ci sono e sono pure evidenti, ma bisogna pur permettere a Sarri di lavoraci serenamente per risolverli.
E' evidente che alcuni azzurri non sono fisicamente ancora in condizione accettabile, primi fra tutti Allan e Valdifiori, e in parte pure Hamsik. In sostanza, tutto il centrocampo funziona solo in modo parziale. Se a questo si aggiunge che devono imparare ancora certi movimenti, già c'è abbastanza per capire come mai il Napoli è un meccanismo che ancora non funziona a dovere.
Di "cantieri con lavori in corso" Sarri ne ha aperti tanti: oltre a quelli riguardanti il centrocampo, ha parlato anche del processo di crescita di Ghoulam sul quale sta lavorando ai movimenti in difesa (e abbiamo visto quanto contano nel suo sistema di gioco) e lo stesso vale per Koulibaly, l'unico centrale che avrebbe forse ripreso Saponara sulla corsa in occasione del primo gol.
In attacco si deve ancora capire se l'ideale sia il tridente (del 4-3-3) oppure il modulo con Insigne trequartista. Il primo è stato accantonato, per ora, perché si perdeva in equilibrio. E qui torniamo al discorso sul centrocampo, perché finché quel reparto non ha ancora fiato a sufficienza per reggere l'impianto di gioco, è dura capire quale modulo possa essere il migliore. Quando la forma sarà al top, molte cose saranno più chiare, anche chi deve stare in campo e chi finire in panchina. Ma serve tempo. Gira e rigira, siamo sempre lì.
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)
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