Per coerenza, così come tre partite andate maluccio non giustificavano l'abbandono di un progetto che è appena all'alba, allo stesso modo un successo straripante non basta da solo ad esaltarlo. Lo ha praticamente sottolineato lo stesso Sarri, fornendo un alibi al Bruges (è più unico che raro che lo faccia il tecnico vincente e non quello perdente) che suona come un invito a non esaltarsi troppo. Bisogna considerare anche i demeriti di un avversario (atleticamente) modesto prima di pensare che il Napoli di Sarri sia finalmente sbocciato.
Passi in avanti ce ne sono stati, e sembrano pure grossi, ma qualche giorno fa Sarri chiarì anche questo: "la crescita è ondivaga, in alcuni momenti sembra forte, in altri pare invece che si faccia dei passi indietro". E allora non pecchiamo di eccesso di entusiasmo così come non dovevamo farlo per la delusione. Il Napoli era e rimane un progetto che necessita tempo, che potrebbe ancora avere qualche battuta di arresto ma anche vivere pomeriggi esaltanti.
In fondo c'è anche più gusto nel pensare che quello che abbiamo visto ieri sia solo una parte di quello che può produrre il Napoli.
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)
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