Dieci messaggi mandati - ahinoi - soprattutto a Diego, che doveva fare da illustre esecutore (i mandanti erano altri) della condanna che i signori dalla critica facile avevano già emesso ai danni del povero tecnico senza medagliette da appuntarsi sul petto.
Lui, invece, ha preferito ignorare le tonnellate di critiche, e dopo essersi guadagnato il diritto di rispondere a tono grazie ai risultati conquisati sul campo, s'è limitato solo a ricordare che «Diego è un mito che non si discute» e che gli avversari erano stati penalizzati una volta dal caldo e una volta dal lungo viaggio in Ucraina. Nel tranello della polemica lui non ci casca. Altro che inadatto alla grande piazza, questo ha capito meglio di tutti con chi ha a che fare... Avanti così, Maurizio.
