Il pomeriggio dei De Laurentiis è stato ad alta tensione. Mattino e Repubblica offrono una ricostruzione dei momenti avvenuti durante e dopo l'incendio che ha distrutto lo yacht di ADL.
Come riferisce Repubblica, quando lo yacht Angra è andato a fuoco De Laurentiis ha chiamato l'imprenditore Dario Scalella: “La barca sta bruciando, aiutatemiâ€. Erano le 18.10 circa. Da lì in poi è stato un tam tam con cui l'allarme viene girato a raggiera in modo da far pervenire nella zona tutte le barche più vicine. Ed è quello che accade. Oltre alla capitaneria di porto giungono sul posto numerose imbarcazioni private tra cui il gommone del diportista napoletano Salvatore Pappalardo, che porta in salvo la signora Jacqueline e i bambini che erano a bordo. I naufraghi lo ringraziano e gli offrono una ricompensa. Ma Pappalardo scuote il capo e, con un sorriso, risponde: “Grazie, ma non voglio niente. L'ho fatto con il cuore, non mi serve altro, davveroâ€.
Quel che accade dopo lo riporta invece il Mattino. Il presidente azzurro è rimasto al Molo Luise dove è stato raggiunto dal responsabile marketing Alessandro Formisano. Verso le 19,20, a bordo di un tender torna nel luogo dove i soccorritori stanno faticosamente domando le fiamme dello yacht. Sono le 20,10 quando fa il suo definitivo ritorno sulla banchina, allarga le braccia e lascia intendere di non aver capito la dinamica dell'incendio. Poi decide di non recarsi al San Paolo, meglio raggiungere i nipoti e la moglie ancora scossi all'Hotel Vesuvio. Il presidente ha guardato la partita in televisione.
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