Un'idea del genere non ha neppure sfiorato i pensieri di Camilo Zuniga. Anzi, volendo essere molto maliziosi si può pensare che non attendesse altro - due anni fa - che firmare il nuovo contratto da 3.5 milioni e garantirsi uno stipendio da nababbo, per poi DOPO andare sotto i ferri e vedere cosa succedeva.
Nessuno gli fa una colpa del problema fisico che lo ha costretto a due anni di patimenti, sia chiaro. Ma è evidente che il suo comportamento non sia stato proprio limpido. E soprattutto, non s'è visto un briciolo di gratitudine nei confronti del club. Cosa, questa, che scoccia più di ogni altra, visto che la maggior parte degli esseri umani non vedrà mai un bonifico così corposo giungergli ogni mese, e soprattutto senza fare una mazza (almeno per un anno e mezzo è accaduto così).
Ma poi che diritto ha di lagnarsi uno che quest'estate, quando aveva la possibilità di presentarsi non il giorno stesso, ma addirittura il giorno prima al raduno, ha preferito godersi e allungarsi le vacanze standosene in Colombia mentre gli altri sgobbavano? Se ci teneva così tanto, avrebbe potuto presentarsi ai primi di luglio a Napoli, non ad agosto come fosse la superstar del piffero.
E allora il caro Zuniga farebbe meglio a starsene zitto per mille motivi. Se è stanco di non essere preso in considerazione, faccia come fa ogni dipendente su questa terra: rassegni le dimissioni e si vada a cercare un altro fesso (non si offenda nessuno) che gli dà 3.5 milioni l'anno.
Ah, un'ultima cosa. Non provi a riabilitare la propria autostima scaricando le colpe del suo mancato utilizzo su presunte decisioni del club, la dura verità gliel'ha detta chiara e tonda Sarri in conferenza stampa: non gioca perché non lo ritiene all'altezza.
