L'inchiesta della Procura di Milano potrebbe avere gli effetti di una Mani pulite del pallone. Emerge la figura di Bogarelli (che presiede Infront) che si comporta da padrone, cercando di favorire in tutti i modi Mediaset, come sostiene la Guardia di finanza.
Un cartello in grado di condizionare le decisioni dei club di A
, sfruttando il potere dei soldi. Infront e Mediaset alleate per ostacolare Sky con la Lega, retta dall'asse Galliani-Lotito, in gran parte complice. E le intercettazioni sembrano confermare questo terremoto che potrebbe avere risvolti anche politici: sullo sfondo la chiamata in causa di Silvio Berlusconi.Sotto i riflettori le trattative per assegnare i diritti tv 2015-2018. Infront sembra che voglia trovare la mediazione per il bene del pallone, ma secondo i magistrati in realtà si sta cercando di fare operazioni finanziarie all'estero mirate a far quadrare i conti di alcune società di A e B in difficoltà (eludendo i controlli Covisoc) e soprattutto l'assegnazione dei diritti gestita in modo irregolare.
In particolare pare che il Genoa di Preziosi fosse in grave crisi finanziaria, e il suo club per superare i controlli Covisoc ha bisogno di 15 milioni, ottenendo l'aiuto da Bogarelli con denaro svizzero.
Nel menu ci sono anche le pressioni alle altre squadre, come da chiamata a Galliani, facendo leva sui soldi che Infront assicura ai club attraverso i vari contratti di consulenza.
L'inchiesta promette altre carte scottanti. Sembra molto rilevante lo scambio di telefonate tra Bogarelli e Andrea Abodi, presidente della Lega B. Il contendere è sempre lo stesso: i diritti tv con Infront che pretende d'inserire nel bando una clausola (canale con almeno il 3% di ascolto medio) cucita addosso a Mediaset, interessata a trasmettere la B anche in chiaro. La Lega prima accetta (e il bando appare sul sito), poi fa retromarcia per il disappunto di Bogarelli. E i diritti della B vanno a Sky.
Fonte: Gazzetta dello Sport