Il difetto del Napoli
Il Napoli ha avuto a disposizione 87-88 minuti per provare a rimettere in piedi il match, o almeno a riaprirlo. Durante questo lasso di tempo ha fatto 2 tiri nello specchio della porta (da lontano) e un altro paio fuori. E questo è indiscutibilmente poco. Peggio ancora se pensiamo che l'unico arrivato da un attaccante è quello di Callejon nella ripresa. Gli altri sono stati di Hamsik (2) e Allan.
Carta conosciuta
E' evidente che un tridente che non arriva al tiro sia la spia accesa di qualcosa che non funziona. Non in generale, sia chiaro, perché il Napoli in questo campionato ha funzionato benissimo. E' solo che in certe partite il meccanismo si inceppa.
Le variazioni sul tema
In questi casi se non sfondi presto ti occorrono delle varianti. Per forza. Varianti di uomini (ma in certi casi non può funzionare il più creativo El Kaddouri al posto del più muscolare Allan?) o varianti di modulo.
Alt. Non pensiate che stiamo criticando Sarri. Tutt'altro. Finora l'integralismo di Sarri secondo noi ha funzionato perché se devi costruire un palazzo, devi partire dalle fondamenta. E le fondamenta sono un gioco ipercollaudato. Ebbene, se a distanza di 8 mesi ancora vediamo qualche erroraccio difensivo, è evidente che qualche meccanismo ancora ha delle falle ogni tanto. E se cambi modulo non è che riduci i problemi, anzi forse li vai ad aumentare perché crei confusione.
A Dimaro si riapra il cantiere
Però questo vale oggi. Ma domani qualche variante si dovrà adottare. Questo è evidente. Si chiama percorso di crescita. Per adesso è giusto fare solo delle fugaci variazioni sul tema, come quel 4-2-3-1 visto ieri sera. Ma a Dimaro, la prossima estate, si dovrà lavorare molto anche su quel "piano B" che ad oggi manca al Napoli.
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)