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Sarri: «Dobbiamo vincere! Facciamo pesare le motivazioni. Per domani ho due dubbi...»

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L'unica preoccupazione di Sarri è la stanchezza del Napoli, non quella fisica («il gruppo sta bene, secondo i dati anche meglio che ad inizio stagione», dice il tecnico) ma quella mentale. Il logorio di un campionato vissuto sempre lassù si fa sentire a due tappe dal traguardo. «Sono di uguale importanza - sostiene Sari in conferenza stampa - entrambe valgono tre punti». Ma sa bene anche lui che quella con il Torino è la vera finale, quella che metterebbe il discorso Champions in picchiata.

Sarri parla della sfida di Torino


«E' un'ottima squadra con un grande allenatore, uno dei più bravi che ci sono attualmente in circolazione. Vale senza dubbio più dei punti che ha in classifica. Da parte nostra abbiamo maggiori motivazioni e dobbiamo farle pesare. Non è che vogliamo vincere... dobbiamo!»


La formazione di Torino


«Non è che ci siano scelte già fatte, anche perché io le valutazioni su chi mandare in campo le faccio tutte le settimane, poi se punto sugli stessi è perché sono quelli che danno più garanzie. Per domani ho un paio di dubbi, deciderò stasera o domani».


Il record di Higuain


«Sono contentissimo se Gonzalo ha anche degli stimoli individuali in più, per battere quei record. Però in questo momento è la mia ultima preoccupazione, devo pensare solo e unicamente alla squadra. Tutte le nostre energie sono sull'obiettivo collettivo».


Sarri e Simeone


«Nel calcio ognuno può vincere in diversi modi, ciascuno deve seguire la propria mentalità e il proprio modo di concepire il calcio.

Se io dovessi fare una partita tutta difesa e ripartenza, al 30esimo andrei via perché non mi divertirei. Secondo me non ha senso fare bene la fase difensiva per 89', può cambiare tutto in quel minuto di disattenzione. Noi ad esempio abbiamo fatto passi avanti in tal senso, però ancora ci sono momenti di blackout».


Il miracolo Leicester secondo Sarri


«Un fenomeno simile s'è visto anche in Italia in passato. Prendiamo il caso di Verona e Sampdoria. Però non penso che si possano fare paragoni col modello inglese, dove i più poveri sono ricchi. Quello del Leicester è un evento assolutamente straordinario e difficilmente ripetibile. Sono contento per Ranieri, le idee non hanno età».




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