Chi conosce Pino Taglialatela dà già poca credibilità alle dichiarazioni che lo hanno tirato in ballo in una vicenda molto scomoda. Ma siccome lui stesso è il primo a credere nella giustizia - come riferisce il suo avvocato Luca Capasso - «riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati». Parerà anche questa, Pino, l’ex portiere del Napoli accusato dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli di essere una sorta di prestanome di un presunto affiliato a un clan di camorra.
«Non esiste nessun passaggio di proprietà intestato a Taglialatela, e se dovesse spuntare fuori siamo pronti a chiedere il disconoscimento della firma. Pino ha costruito gran parte della sua carriera di calciatore lontano da Napoli, è un uomo stimato che non ha mai avuto a che fare con gli ambienti della malavita organizzata. Per colpa di una parentela “scomoda†si è trovato coinvolto in una vicenda assurda, tirato in ballo da un pentito. Ma la magistratura, nella quale crede ciecamente, chiarirà ogni cosa».