Comincia De Magistris, che ieri ha celebrato il matrimonio dell'addetto stampa del Napoli, Guido Baldari. Lo ricorda su Facebook, facendo gli auguri agli sposi. Fin qui tutto ok. La cosa triste è che poi aggiunge (con tanto di foto) «Ho avuto anche modo di parlare con Aurelio De Laurentiis». Che c'entra questa aggiunta? E'
Però siccome DeMa non è uno sprovveduto, è naturale che la mente vada alla vicenda San Paolo. Uno spottino elettorale subliminale (per carità , magari siamo maliziosi noi e voleva davvero darci la lista dei presenti).
Però non è da meno Gianni Lettieri, che in un'intervista parla del San Paolo e dà i numeri (nel vero senso del termine): «Ho già dato incarico a un gruppo di architetti ed economisti per realizzare un progetto di fattibilità sul San Paolo. Il costo del restyling è intorno ai 70 milioni di euro. Illustrerò il progetto a De Laurentiis, proponendogli di adeguare il canone se il costo dovrà sobbarcarselo interamente il Comune, o un comodato d'uso gratuito se troverà lui i 70 milioni». A parte che già usando un briciolo di logica, se De Laurentiis fosse costretto a pagare di tasca sua 70 milioni lo farebbe per un progetto suo, non certo per quello di Lettieri.
Ma poi va aggiunto che un progetto del genere - al di là del contenuto che poi è tutto da vedere - vale poco o nulla, se poi dovrà passare per un lungo iter burocratico che rischia di mozzarlo già ai blocchi di partenza (e De Laurentiis ne sa qualcosa). Insomma, si parla di aria fritta.
Ma è davvero così complicato fare campagna elettorale senza usare il Napoli?