Più o meno come accadde lo scorso anno, il San Paolo diventa territorio di polemiche riguardo ai concerti. Quello appena svolto da Gigi D'Alessio ha lasciato il manto erboso in condizioni esteticamente pessime. La portata del problema sarà nota però solo dopo i sopralluoghi che ci saranno oggi. Ecco perché lo stesso contante - parlando al Mattino - invita alla cautela. «Ho parlato con De Laurentiis e l'ho trovato disteso, non certo allineato con certi toni catastrofisti che questa vicenda sta alimentando in chi vorrebbe vietare lo stadio ai concerti. Ma è impossibile: se San Siro e l'Olimpico sono concessi regolarmente, non si spiegherebbe perché a Napoli non si può fare».
D'Alessio pronto a pagare i danni
Il cantautore fa una promessa: «Sono un professionista e manager di me stesso, ho rassicurato il presidente. In ogni caso abbiamo firmato un contratto, stipulato un'assicurazione:
il manto erboso tornerà allo stato di prima». Però prima bisogna verificare l'entità del problema: «A me assicurano che il terreno sotto la protezione e sotto il peso del palco ha bisogno di aria, acqua e tempo per riprendersi, altrimenti, lo ripeto,
provvederò di tasca mia. Il problema vero, però, non è usare il San Paolo per la musica, ma che si usa troppo poco. A Milano, San Siro, gli organizzatori di Pausini, Pooh, Modà , Springsteen, Rihanna, Beyoncé possono mettere un tot a testa e alla fine rifare il prato. A Roma, Olimpico, sarebbero bastati i quattro show di Vasco Rossi».